Artisti contemporanei che dialogano con gli spazi di “casa Giusti” e con l’opera del grande poeta toscano che qui, nella prima metà dell’Ottocento, trascorse parte della sua vita. E’ questo l’obiettivo dell’iniziativa promossa dal Museo Nazionale di Casa Giusti a Monsummano Terme (PT). Dopo Gavazzi, Levente Tani e Buscioni è la volta del maestro marchigiano Paolo Gubinelli, chiamato a trasporre in dodici immagini (in questo caso sotto forma di delicati e lirici acquerelli) dodici poesie giovanili di Giuseppe Giusti scritte tra il 1832 e il 1836: testi che ci fanno anche scoprire l’aspetto romantico presente nell’opera del poeta, sicuramente meno noto rispetto alla vena ironica che lo ha reso celebre.
Una casa-museo per scoprire le tradizioni dell’Ottocento Gubinelli non è d’altra parte nuovo a simili esperienze, avendo avuto modo di lavorare con e su testi poetici di Alberto Bevilacqua, Tonino Guerra, Mario Luzi, Andrea Zanzotto. La mostra, a cura di Stefano Veloci, ci dà anche l’occasione di visitare gli spazi del museo, nel tempo arricchitisi di arredi e opere d’arte che ricreano il clima romantico della dimora dove il poeta nacque nel 1809, testimonianza raffinatissima del gusto dell’abitare di una famiglia di agiati proprietari terrieri nella Toscana della prima metà dell’Ottocento. La mostra, visitabile fino al 30 aprile, è ad ingresso libero. Orario: tutti i giorni 9-14 e 16-18, chiuso lunedì. Info: 0572.950960