piaggioDurante la crisi «sono stati mantenuti invariati i livelli occupazionali» ha assicurato Roberto Colaninno ai lavoratori della Piaggio di Pontedera in un incontro che si è svolto oggi con i rappresentanti dei sindacati Fiom, Fim e Uilm. Ma la Fiom, in particolare, ha insistito sulla necessità che si giunga ad un accordo di programma per la Valdera. «Crediamo che sia necessario un accordo di programma per la Valdera per tenere insieme di fronte al perdurare della crisi un sistema: la grande industria ma anche le piccole e medie imprese dell’indotto» ha detto Massimo Braccini, segretario regionale toscano della Fiom Cgil, dopo l’incontro.

Colaninno: «Inalterati i livelli occupazionali»  Colannino ha invece ribadito ai sindacati che «pur in presenza di un mercato continentale che nel suo complesso si è dimezzato, Piaggio ha saputo mantenere sostanzialmente invariati i livelli occupazionali: nel 2008 a Pontedera lavoravano 3.100 persone tra operai, impiegati e dirigenti e a fine 2014 il totale è di 3 mila. In Europa – ha aggiunto – siamo passati da 4.600 dipendenti in totale a 4 mila con un calo causato dalla chiusura dello stabilimento spagnolo del marchio Derbi, la cui produzione e’ stata integralmente trasferita in Italia, nello stabilimento Aprilia di Noale».

I mercati del sud est asiatici nel mirino  E per l’immediato futuro i piani del gruppo Piaggio puntano al mantenimento della quota di mercato (il gruppo è stabilmente leader con una quota del 16% complessivo e del 25% nel segmento scooter), al consolidamento della presenza in India con i nuovi veicoli commerciali a tre ruote e con lo scooter Vespa e a una forte penetrazione sui mercati del Sud Est asiatico grazie agli stabilimenti vietnamiti.

Dimezzata la produzione alla Piaggio «Durante la crisi la produzione italiana di Piaggio si è quasi dimezzata: in particolare nello storico stabilimento di Pontedera si è passati da quasi 250 mila veicoli nel 2009 a meno di 140 mila nel 2014, e purtroppo il 2015 non sta offrendo nessun segnale di controtendenza. Occorre quindi impegnarsi tutti insieme per aprirsi a nuovi mercati», ha detto Gianluca Ficco, coordinatorenazionale del settore due ruote della Uilm.  Per Ferdinando Uliano, segretario generale di Fim Cisl, «è indispensabile allargare i mercati ma anche migliorare la qualità dei prodotti per sviluppare una sempre maggiore competitività e vigileremo proprio su questi aspetti visto che l’azienda ci ha detto che la realizzazione dei motori e delle meccaniche d’ora in poi sarà fatta all’interno del gruppo».