ROMA – Si lavora, in nero. Lo conferma il rapporto dell’Ispettorato nazionale del lavoro, che certifica una presenza del 26% (pari a 15.150 unità) sui 59.362 di lavoratori irregolari tutelati dallo stesso ente.
La Campagna è il territorio con il tasso più elevato di soggetti in nero su 100 controlli (60%), seguito da Toscana (52%) e Calabria (48%). Se se ne fa una questione di genere, si assiste “a una tendenza a una diminuzione generale del lavoro sommerso per le donne, determinando una riduzione della quota femminile che dal 40% del 2019 passa al 30% del 2021, e conseguentemente ad una crescita della quota maschile di lavoro in nero, che va dal 60% del 2019 al 70% nel 2021”.
Inoltre, si evidenzia nella relazione, “su 3.971 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale, 3641 sono per lavoratori in nero, e 330 per violazioni sulla salute e sicurezza”.