SIENA – ‘Siena e Kiev in un unico pentagramma’: la ‘Petite Messe Solennelle’ di Gioachino Rossini riporta sabato 23 marzo ‘Musica per la pace, nella Cattedrale.

Nuova produzione Accademia Musicale Chigiana e Young Musicians European Orchestra con CIDIM – Comitato Nazionale Italiano Musica e Emilia Romagna Concerti, con la partecipazione del Coro della Cattedrale di Siena ‘Guido Chigi Saracini. L’evento è promosso dall’Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino, con il sostegno dell’Opera della Metropolitana di Siena e la collaborazione di Fondazione MPS e Opera Laboratori. Capitolo di un progetto più ampio che, partner il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dal Ministero della Cultura, sarà in tournée anche al Teatro Alighieri di Ravenna il 24 e all’Abbazia di San Mercuriale a Forlì il 25 marzo.

Una grande occasione che, riflessione con la musica sulla Pasqua e richiamo alla pace contro i sanguinosi conflitti che colpiscono le umanità, nasce da una regia complessa. Si esibirà un cast di alto standing internazionale: Irene Celle soprano, Annalisa Stroppa mezzosoprano, Stefano Colucci tenore, Mirco Palazzi basso; Bogdan Plish, maestro del coro dei Coristi dell’Opera Nazionale dell’Ucraina; Lorenzo Donati, maestro del Coro della Cattedrale di Siena ‘Guido Chigi Saracini’; Paolo Olmi, direttore Young Musicians European Orchestra.

Composta da Rossini nel 1863, la Petite Messe solennelle è un brano intimistico scritto originariamente per un organico ridotto. Eseguita in questa versione originaria il 14 marzo 1864, la Petite Messe fu orchestrata nel 1867 dal compositore spinto forse dal timore che qualcun altro potesse orchestrarla, tradendo lo spirito e le sue intenzioni artistiche. Morto il 13 novembre 1868, Rossini non riuscì ad ascoltare questa sua seconda versione, eseguita, per la prima volta, postuma il 24 febbraio 1869 al Théâtre Italien di Parigi. Inizialmente di carattere contemplativo, il Kyrie eleison, affidato al coro, si segnala per un tono arcaizzante nel centrale Christe eleison, cantato a cappella in una scrittura raffinata. Più complesso è il Gloria che, aperto da un’introduzione alla quale partecipa il coro con il primo versetto, è costituito da quattro brani operistici.

All’Et in terra pax, aperto dal basso, seguono il terzetto, Gratias agimus; l’aria dalla struttura tripartita, Domine Deus, affidata al tenore; il duetto tra contralto e soprano, Qui tollis peccata; infine, l’aria, Quoniam tu solus sanctus. L’altissimo magistero contrappuntistico rossiniano emerge nel Cum Sancto Spiritu, una Fuga, utilizzata nella parte finale del Credo: emerge il doloroso Cricifixus affidato al soprano, al quale si contrappone il trionfale Et resurrexit. Il Credo si conclude con una Fuga sulle parole Et vitam venturi saeculi. Dopo un Preludio strumentale nell’Offertorio, coro e solisti a cappella intonano il Sanctus. Et salutaris è un inno, affidato al contralto. Lo splendido Agnus Dei conclude la Messa.

La formazione polifonica dei Coristi dell’Opera Nazionale dell’Ucraina, fra gli artefici dello sviluppo dell’arte corale in questo Paese, per unirsi alla compagine musicale in Italia, affronterà un viaggio difficile. Invitare questi artisti ad unirsi con altri provenienti da tutta Europa per eseguire una composizione dal valore spirituale universale, testimonia la profonda amicizia, solidarietà e volontà di pace per il Popolo Ucraino del nostro Paese.

La critica europea ha riconosciuto i Coristi dell’Opera Nazionale dell’Ucraina fra i migliori cori internazionali. Saranno affiancati dal Coro della Cattedrale di Siena ‘Guido Chigi Saracini’, diretto dal maestro Lorenzo Donati. Formata da giovani e talentuosi strumentisti da ogni parte d’Europa, la Young Musicians European Orchestra, con base a Ravenna, è la più importante orchestra giovanile italiana.