Banca Mps «si riserva» di impugnare in Cassazione la sentenza del Tribunale di Siena, confermata il 18 ottobre 2016 dalla Corte d’appello di Firenze, che ha accolto il ricorso con cui 245 dipendenti hanno chiesto di tornare a lavorare nella banca, nonostante il trasferimento del loro ramo d’azienda alla società Fruendo. E’ quanto emerge dal resoconto intermedio di gestione di Mps.
Mps, la vicenda Fruendo La vicenda riguarda un migliaio di lavoratori che nel gennaio 2014 passarono da Mps a Fruendo (40% Accenture e 60% Bassilichi), a cui la banca trasferì le attività di back-office. Otre 600 dipendenti, ricorda la banca, hanno fatto ricorso ai tribunali di Siena, Roma, Mantova e Lecce per essere riammessi in Mps. Al momento sono 400 quelli che hanno ottenuto sentenze (ancora non definitive) a loro favorevoli. Il procedimento penale nella fase più avanzata è quello di Siena. In ogni caso, spiega Mps, ad oggi «non sono previsti impatti economici per la Capogruppo» perché i dipendenti Fruendo hanno mantenuto i trattamenti retributivi che avevano nella banca e quindi non spettano loro «differenze retributive per arretrati».