Sbarca a Prato la bioinformatica, la ricerca che apre nuove frontiere nella cura dei tumori. Il team si è insediato nel reparto di oncologia dell’ospedale Santo Stefano di Prato e si aggiunge alle ricerche cliniche e traslazionale già presenti.
Cosa è la bioinformatica Di cosa si tratta? La bioinformatica è un settore interdisciplinare della biologia che analizza ed interpreta i dati biologici utilizzando competenze e strumenti propri dell’informatica, della matematica della statistica e della fisica. Le nuove tecnologie hanno rivoluzionato l’approccio allo studio del patrimonio genetico umano con il sequenziamento di nuova generazione (Next Generation Sequencing) che permettono la lettura del genoma umano ad una velocità fino a poco tempo fa impensabile, consentendo ai ricercatori di analizzare genomi di alcune decine di pazienti nell’arco di pochi giorni. Alla lettura segue un complesso processo di analisi ed interpretazione dei dati ai quali è associato il corretto significato biologico. Questo è il complesso lavoro effettuato dal team di bioinformatica, presente solo in pochi centri oncologici italiani.
Come funziona In pratica il paziente affetto da tumore è valutato dagli oncologi, poi attraverso un semplice prelievo di sangue, la piattaforma che analizza il patrimonio genetico effettua l’analisi della liquid biopsy, l’estrazione di Dna che contiene tracce delle cellule tumorali ed invia i dati all’unità di bioinformatica. A questo punto i dati sono processati, analizzati ed interpretati per trovare possibili biomarkers ( ricerca di cellule tumorali). Il ricercatore traslazionale individua all’interno del tumore specifici bersagli che hanno una importanza vitale per la cellula tumorale. Individuato il bersaglio è possibile identificare i farmaci che lo colpiscono in modo selettivo e l’oncologo può applicare una terapia individualizzata. Il ricercatore clinico somministra il farmaco individuato per quel tipo di tumore e monitorerà l’efficacia del trattamento, l’eventuale insorgenza di fenomeni di resistenza alla terapia ed, in questo caso, modifica la strategia terapeutica.
Il commento L’oncologia di Prato, diretta dal dottor Angelo Di Leo, integrata con il Dipartimento oncologico della Azienda USL Toscana Centro, è costituita da una equipe di medici e ricercatori, molti dei quali provenienti da Centri universitari e da Paesi esteri. Al team si aggiunge un giovane bioinformatico di 33 anni che coordinerà un gruppo di giovani ricercatori. «Siamo fortemente impegnati nel campo della ricerca – sottolinea Angelo di Leo – abbiamo una serie di collaborazioni importanti con Istutuzioni nazionali ed internazionali. La ricerca e l’assistenza devono camminare insieme, la terapia deve essere associata alla ricerca, il personale è formato continuamente. Tutto ciò per offrire ai pazienti la miglior cura possibile, ed accompagnando la capacità professionale alla disponibilità e collaborazione del personale sanitario».