Ormai la neve, come sottolineato da più di un commentatore (mi permetto di segnalare tra tutti la bella riflessione di Pier Francesco Listri oggi su La Nazione “Perché oggi la neve ci fa paura”), è diventato un problema di ordine pubblico e di emergenza nonché un incubo per famiglie e amministratori. Quest’ultimi pronti ad incrociare le dita ché nei loro territori non accada nulla di grave o,se accade, a dare la colpa a qualcun altro dei disagi subìti.
Il sindaco di Roma; Gianni Alemmano, ad esempio è stato più pronto ad accusare la Protezione Civile delle mancate informazioni che ad organizzare un sistema di servizi per aiutare i suoi concittadini. Insomma, anche la neve è occasione per litigare, gettare accuse, addossare responsabilità. Agli altri, naturalmente.
Purtroppo, a chi si trova nel pieno del disagio poco importa di chi è la colpa del patito freddo o del buio vissuto; spera solo di essere semmai confortato e aiutato in tempi rapidi. Oppure, come da sempre è costretto il popolo italiano, si arrangia da sé. Giovedì scorso, in piena emergenza, i nostri colleghi hanno raccolto le testimonianze di intere famiglie senza luce, acqua né riscaldamento da 48 ore. Anche in quei casi ognuno si è organizzato per conto suo senza porsi nemmeno il problema di dove sia lo Stato. Da secoli è abituato alla sua assenza, purtroppo.
Bisogna invece riconoscere il gran lavoro di coordinamento e intervento della Provincia di Siena che ha allestito una efficiente rete di coordinamento della Protezione Civile, affidata a mani e professionalità esperte. Questo sì che sarebbe un caso da trasmettere e far conoscere anche ad altre realtà del Paese. Così per una volta invece di accusare gli altri si potrebbe più semplicemente dagli altri prendere esempio. E pensare che c'è chi vorrebbe abolirle le Province. Per sostituirle con cosa?
Ah, s’io fosse fuoco