Da oggi e fino a venerdì prossimo si incontreranno a Villa la Ferdinanda ad Artimino (Prato) circa 100 scienziati da tutto il mondo, oltre che i gruppi associati alle due missioni spaziali Solar Probe Plus e Solar Orbiter. Con il patrocinio della NASA, responsabile del Solar Probe Plus, dell’ASI, e dell’ESA, responsabile del Solar Orbiter, la riunione ha lo scopo di ottimizzare i programmi di osservazione per garantire al meglio la riuscita del programma di esplorazione dell’eliosfera negli anni a seguire. Nel 2018 la NASA lancerà una delle missioni più complesse della storia dell’esplorazione spaziale: un incontro ravvicinato con la nostra stella, il sole, per esplorare le origini dell’attività magnetica, della corona solare, e del vento supersonico che arriva fino a noi.
La missione spaziale La sonda Solar Probe Plus verrà lanciata nel 2018 e raggiungera’ il suo obiettivo, penetrare la corona a 6 milioni di km dalla superficie del sole dopo incontri multipli con il pianeta Venere. Ad ogni passaggio, Venere rallenterà la sonda consentendole di cadere sempre più vicino al sole. L’obiettivo primo del Solar Probe Plus e’ capire come nasce l’Eliosfera, la bolla di gas completamente ionizzato ed estremamente caldo, detto plasma, che si espande supersonicamente dalla corona solare e nella quale sono immersi tutti I pianeti, compresa la terra. Il plasma della corona solare si trova a una temperatura superiore ai due milioni di gradi, nonostante la fotosfera, la superficie del sole che vediamo normalmente, abbia una temperatura di “soli” 6000 gradi. Cosa é che scalda la corona? La correlazione del vento con le tempeste magnetiche indica nel campo magnetico una delle cause principali, ma le osservazioni che riusciamo a fare lontano dal sole non riescono a chiarire l’origine della corona. Per intenderci, fino ad oggi abbiamo misurato il vento solare, che viaggia a circa 700 km/s, solo da distanze ragguardevoli: la minima distanza dal sole cui sono arrivati i satelliti corrisponde all’orbita di Mercurio, circa un terzo della distanza terra – sole, ovvero 50 milioni di km. Da queste distanze non possiamo osservare come funziona il motore che crea la spinta del vento perché l’evoluzione dalla corona a noi coinvolge fenomeni come la turbolenza magnetica ed è irreversibile. Solar Probe Plus entrerà nella corona, osserverà direttamente i campi magnetici ed elettrici che scaldano la corona ed accelerano il vento solare.
Nasa a lavoro in Toscana Tutto questo e molto altro ad Artimino che così diventerà per tre giorni il cuore della ricerca fisico-scientifica. Solar Probe Plus fa parte di un programma di esplorazione dell’ liosfera, Living With a Star, cui partecipano anche l’ ESA e l’ASI, e che comprende Solar Orbiter, una missione ESA che potremmo definire gemella del Solar Probe Plus. Solar Orbiter si avvicinerà fino a 70 Raggi solari (appena entro l’orbita di Mercurio), e non solo misurerà le particelle del vento solare in sito, ma porterà anche telescopi che osservano il sole nel visibile, nell’ultravioletto e nei raggi X, ed un coronografo, METIS, di fabbricazione italiana. Solar Orbiter, che partirà anch’esso nel 2018 in autunno, fornirà il contesto per Solar Probe Plus: quest’ultimo viaggiando molto più velocemente e penetrando direttamente nella corona solare avrà bisogno, perché si sappia che regioni sta attraversando, delle osservazioni di Orbiter.