Arturo Galansino e Ai Wei Wei

gommoniSi alza il velo a Palazzo Pitti sulla mostra dell’artista Ai Wei Wei intitolata ‘Libero’. Dopo che da circa un mese è stata posata un’installazione con canotti attaccati sulla facciata del celebre palazzo in Piazza Strozzi, da poche ore Firenze ha deciso di ospitare le opere di uno degli artisti piu’ controversi ed importanti dell’arte moderna. La mostra sarà visibile fino al prossimo 22 gennaio.

L’artista: «Quando penso ai profughi penso alla difficoltà delle persone di dover lasciare i propri luoghi di origine» «Sto bene, è una grande giornata per me – ha raccontato Ai Wei Wei nel corso della conferenza stampa – Sono molto felice di aver dato il mio contributo nell’arte di questa città e di poter esporre il mio pensiero con la mia arte. Ho scelto Firenze come mia prima città italiana per esporre la mia arte perchè mi sembra perfetta vista la tradizione artistica della città stessa. Volevo mettere insieme nella mia installazione che esprimesse i concetti di arte moderna ed umanesimo. Mio padre mi ha sempre parlato di Firenze. Tutti dobbiamo essere uniti nella nostra azione sociale sui migranti. L’Italia è un Paese molto forte, ben dispetto sui profughi, un paese che a differenza di altri non li ha mai respinti i profughi che sono arrivati sul suo territorio e quindi sono orgoglioso di poter esporre in una terra tanto accogliente. L’artista con la sua arte riflette sempre l’arte in cui crede e a questa reagisce – ha aggiunto Ai Wei Wei – Anche io e mio padre siamo stati profughi in Cina. Quando penso ai profughi penso alla difficoltà delle persone di dover lasciare i propri luoghi di origine. Firenze è per eccellenza la città del Rinascimento ed ho voluto rendere invece la città piu’ contemporanea con la mia installazione. Nell’umanesimoe nel Rinascimento anche Leonardo da Vinci, da cui sono stato ispirato, era considerato un precursore dell’arte contemporanea. Le critiche alla mia installazione? Non mi aspettavo una reazione così forti ma per me vanno bene perchè io prendo l’aspetto positivo di queste e devono le critiche stesse alimentare la discussione intellettuale».

Arturo Galansino e Ai Wei Wei
Arturo Galansino e Ai Wei Wei

La vicepresidente Barni: «La sua arte ci fa riflettere su cio’ che ci circonda» Alla presentazione della mostra erano presenti anche alcune istituzioni. «Sono molto orgogliosa di essere qui per la presentazione di questa mostra unica e straordinaria – ha sottolineato il vicepresidente della Regione Toscana, Monica Barni – C’è un rapporto molto stretto fra la nostra regione e Palazzo Strozzi. La mostra è l’occasione unica per Firenze e la Toscana per avere una esposizione originale. Si è detto molto sull’artista, che è combattente, provocatorio, guerriero. L’unica cosa che posso dire è che con la sua arte ci fa riflettere su cio’ che ci circonda, al di là delle polemiche che circondano questa mostra».

Il sindaco Nardella: «Questa istituzione non impedira’ mai all’arte di esprimersi» «Perche ai Wei Wei a Firenze? – ha dichiarato invece il sindaco di Firenze, Dario Nardella – Non credo che sia un caso che un artista del genere abbia scelto di organizzare in questa città e non in un’altra la sua mostra. La mostra per un’artista è un’appendice del suo corpo e quindi la scelta del luogo non è mai una scelta casuale o di convenienza. Ai Wei Wei ha scelto consapevolmente Firenze perchè da due anni a Firenze a questa parte la città ha scelto di confrontarsi con la strada della grande arte contemporanea. Lo ha fatto con coraggio e consapevole di confrontarsi con la polemica. Noi da due anni a questa parte abbiamo deciso di imporre Firenze come capitale dell’arte contemporanea, ma anche performing arts. Noi possiamo e dobbiamo farlo perchè in quale città se non a Firenze si può mettere a confronto tradizione e modernita’? Non a caso ai Wei Wei punta su questo. C’è chi considera tradizione come muffa ma in realtà tradizione significa trasmettere i valori culturali nel tempo. Quindi è giusto confrontarsi tradizione e modernità. Ai Wei Wei quindi non è fuori tempo con le sue mostre, dobbiamo imporre il concetto diretto di tradizione. Credo che Ai Wei Wei abbia scelto Firenze perchè a Palazzo Strozzi è un’alleanza vera fra le istituzioni pubbliche e private. Ho visto nascere con il sindaco Domenici questa fondazione. Firenze fa una scommessa pubblica dentro Palazzo Strozzi. Certe battaglie di civiltà si fanno in una città libera, anticonformista, contemporanea e combattente. Lo dimostrano le scelte che fanno i piu’ grandi artisti del mondo venendo a Firenze. Non mi sono indispettito per le critiche all’artista, anzi ben vengano. Come istituzione pubblica mi da’ fastidio che si sia criticato il fatto che abbia permesso ad un’artista di esprimersi. Questa istituzione non impedira’ mai all’arte di esprimersi e per questo mi piace citare l’articolo 33 che dice come l’arte e la scienza debba avere libera espressione ed insegnamento».