«Continuiamo a cercare un posto per la moschea di Firenze: quella di Sesto è la moschea di Sesto». A dirlo l’imam e presidente dell’Ucoii Izzedin Elzir a proposito dell’accordo con l’Arcidiocesi di Firenze e con l’Università per la costruzione di un edificio di culto a Sesto Fiorentino. «Abbiamo una moschea a Campi, una a Borgo San Lorenzo e anche i fratelli di Sesto hanno bisogno, per cui si farà questo accordo – ha aggiunto Elzir – Ma al tempo stesso resta l’intenzione di realizzare una moschea anche nel perimetro del comune di Firenze. Stiamo lavorando ma purtroppo ancora non abbiamo la risposta».
Il sindaco Nardella: «Non sminuire questo risultato» Risposta che però è arrivata dal sindaco di Firenze Dario Nardella. «Io non sminuirei questo bel risultato – ha puntualizzato il primo cittadino – Per le modalità con cui si è arrivati a questo risultato e per il posizionamento non c’è dubbio che questo luogo di preghiere sia di interesse metropolitano. Il fatto stesso che io sia stato coinvolto e informato da tempo in qualità di sindaco metropolitano ne è una dimostrazione. Sono lieto che sia stata individuata una soluzione per la moschea. L’area di Sesto Fiorentino posta al centro della citta’ metropolitana, e’ adatta a rispondere alle esigenze di una comunità ormai numerosa e distribuita su tutto il territorio provinciale. Personalmente mi sono adoperato perche’ si concretizzasse una soluzione di questo tipo, in attuazione del principio costituzionale della liberta’ di culto». La soluzione «risponde peraltro a quella visione strategica che la Citta’ metropolitana persegue non solo sotto il profilo urbanistico, infrastrutturale e amministrativo, quanto anche- anzi e’ la linea di fondo della nostra visione- culturale e umanistico, nel quale le fedi hanno un’incidenza decisiva».
Donzelli (Fdi): «E’ raggiro agli abitanti di Sesto» Contrario alla soluzione per la moschea a Sesto Fiorentino il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Giovanni Donzelli. «Realizzare una moschea in una proprietà della diocesi è un raggiro a danno degli abitanti di Sesto Fiorentino: fino a ieri sapevano che quei terreni sarebbero stati utilizzati per il culto cattolico e invece tutto a un tratto scoprono che lì ne sarà realizzato uno islamico senza che i cittadini siano stati interpellati-ha sottolineato Donzelli- E’ un brutto trucco di magia messo in scena penosamente dalle istituzioni che hanno trasformato una chiesa in una moschea. Si tratta di una forzatura istituzionale ed urbanistica – sottolinea Donzelli – di cui i protagonisti se ne assumono tutte le responsabilità politiche. Da cattolico – conclude Donzelli – mi aspetterei che la Chiesa si preoccupasse di tutelare gli interessi dei cristiani, piuttosto che favorire la costruzione di nuove moschee a scatola chiusa».
Spinelli (Articolo Uno-Mdp): «Atto di integrazione vero» «Finalmente qualcosa si muove e qualcuno prova a dare risposte alla comunità musulmana che nel territorio fiorentino da anni chiede un luogo adeguato dove esercitare il proprio culto.- ha commentato invece Serena Spinelli capogruppo Articolo Uno Mdp in consiglio regionale e coordinatrice di Articolo Uno Mdp Firenze- L’avvio concreto del percorso che porterà alla costruzione della moschea a Sesto Fiorentino è un fatto atteso, un atto d’integrazione vero verso una comunità e la sua fede religiosa. Sono soddisfatta per l’intesa raggiunta tra il sindaco della città Lorenzo Falchi, l’Arcidiocesi di Firenze, l’Università di Firenze, l’Associazione per la moschea di Firenze e tutta la comunità musulmana; un passaggio che solo per gli attori coinvolti e di conseguenza per la collocazione della struttura che sorgerà vicina all’area del Polo universitario scientifico di Sesto, ha un significato enorme, di speranza e di convivenza tra culture e credi diversi. Un’intesa con un valore speciale anche per il pragmatismo che dimostra, che si contrappone all’incertezza che sul tema da anni va avanti nella città di Firenze. Un attendismo a mio avviso sbagliato e inconcludente che poco ha a che vedere con il rispetto, con l’integrazione e con la tutela dei diversi culti religiosi, come prevede la nostra Costituzione. Accogliamo invece con grande positività la collaborazione tra i diversi attori interessati che ha dato vita a una soluzione effettiva che risponde ai bisogni di una società multiculturale. Le comunità si evolvono e si emancipano soprattutto con atti di coraggio e di chiarezza come quello di cui sta dando prova il Comune di Sesto Fiorentino, a cui faccio i complimenti e a cui esprimo tutto il sostegno».