ROMA – “Gesto anticonservativo del Rossi, che in quel momento era cosciente”. La strada tracciata dal comandante dei Ris, Sergio Schiavone, è chiara. Per chi ha svolto la maxi-perizia, l’ipotesi più credibile porta a propendere per il suicidio del manager.

E’ la risposta al quesito 6 dell’esame richiesto dalla commissione che indaga sulla morte di David Rossi, dato dai reparti speciali dei carabinieri.

Ai commissari nella giornata di ieri, in un’audizione durata dieci ore sono stati illustrati, dai carabinieri del Racis, del Ros e dai medici legali incaricati, i risultati della superperizia di circa mille pagine commissionata per fare luce sulla morte dell’ex manager.

“Tra le varie ipotesi di caduta la dinamica più compatibile è quella di un gesto auto conservativo in cui il dottor David Rossi cosciente si tiene aggrappato con le mani alla barra di protezione e si lascia cadere nel vuoto con la parte anteriore verso il palazzo con il moto a ‘candela’”. Lo ha detto il colonello Sergio Schiavone, comandante del Reparto investigazioni scientifiche di Roma del Ra.C.I.S. illustrando i risultati della maxi perizia sulla morte di David Rossi, l’ex capo area comunicazione di banca Mps, morto precipitando dalla finestra del suo ufficio a Rocca Salimbeni la sera del 6 marzo 2013. “Altre ipotesi con la presenza di terzi che lasciano cadere il Dottor Rossi riproducono ipotesi di caduta non compatibili con le dinamiche di caduta” ha concluso Schiavone.

“Verosimilmente quel bagliore luminoso è una goccia di pioggia e non l’orologio del dottor Rossi” che qualcuno aveva ipotizzato fosse caduto dalla finestra 20 minuti prima della sua morte ha detto il colonnello Sergio Schiavone del Ris illustrando in conferenza stampa la maxiperizia.

“Per noi la mail di ‘help’” con cui David Rossi manifestava le sue intenzioni di suicidarsi “non ha nulla di strano, è stata scritta e spedita prima del suicidio” ha detto il Colonello Massimo Giannetti comandante del reparto tecnologie informatiche del Racis “La mail di help del dottor Rossi in cui manifestava le sue intenzioni di suicidarsi si trovava nel pc di Rossi, in un file di archivio della posta elettronica esportata da Mps e nel pc portatile che è stato successivamente restituito alla famiglia” ha spiegato il colonnello aggiungendo come “di questo pc non abbiamo la copia forense originale che è risultata danneggiata e non è stata più utilizzata”. “È stato ripreso in un successivo momento dalla postale di Genova e ne è stata fatta una seconda copia che non è la stessa cosa perché il pc è stato nella disponibilità della famiglia” ha detto ancora Giannetti. “Sul file del dottor Rossi di ufficio la data è corretta antecedente il suicidio, sul file che ha fornito Mps c’è questo problema che si spiega con il fatto che quando si esporta un file di archivio Microsoft cambia la data con quella di esportazione. Il fatto che si ritrova lo sbilanciamento anche nell’altro file” del pc portatile “è sintomatico che su quel pc è avvenuto qualcosa” ha concluso il colonnello.

La sera in cui è deceduto David Rossi c’è un altro video” di una seconda telecamera di video sorveglianza “e individua due soggetti che alle 20.01 escono da piazza dell’Abbadia. Un video tenuto fino ad ora segreto e già trasmesso alla procura di Genova perché contrasta con tutti gli atti processuali in cui era stato detto che c’era un unico video relativo ai momenti successivi alla caduta di Rossi”. E’ quanto comunicato da Pierantonio Zanettin, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta. “Sul video – ha aggiunto Zanettin – la procura ha già fatto accertamenti rispetto al fatto se le due persone potessero essere in qualche modo coinvolte. Si trattava di due dipendenti che uscivano da lavoro. Resta sorprendente che questo video che era stato acquisito in una chiavetta da 8 giga sia stato cancellato”. “Rispetto a questo – ha concluso Zanettin – a mio avviso sulla cancellazione si possa ipotizzare il falso per soppressione. Non sappiamo chi l’ha cancellato”.

Nessuno rispose alla chiamata dell’onorevole Daniela Santanché arrivata sul telefono di David Rossi la sera della sua morte. Si tratta di un “errore del tabulato, è una chiamata non risposta” ha detto il colonnello Rubino Tomassetti comandante del reparto indagini tecniche del Ros dei carabinieri illustrando le risposte ai quesiti della maxiperizia. Il colonnello ha anche chiarito che il numero ‘409909’ per il quale si ipotizzasse l’esistenza di un conto corrente cifrato altro non era che “un servizio attivato all’epoca che faceva un trasferimento di chiamata come sos ricarica”. “Non siamo riusciti a chiarire il contenuto di due unici quesiti – ha concluso il colonnello – l’assenza della cella copertura di una chiamata che il capo segreteria Giancarlo Filippone fa a David Rossi alle 20.30 e una chiamata voip di Rossi verso un numero straniero della durata di 347 secondi”.

“Sono state tolte chance di sopravvivenza al dottor David Rossi nei venti minuti in cui non è stato soccorso” ha poi detto il dottor Roberto Testi, direttore del dipartimento di prevenzione della Asl Città di Torino. “Si trattava di una persona giovane, in buona salute che non aveva patologie particolari che ha subito molte lesività ma non vi è stata una emorragia interna fatale” ha aggiunto il medico. “Conseguentemente a queste lesività possiamo dire che David Rossi muore per un combinato trauma poli distrettuale ma anche per una bronco aspirazione ematica massiva. Con una prolungata agonia i polmoni si sono riempiti di sangue” ha concluso il medico.

 

La verità su David Rossi. In commissione d’inchiesta i risultati della maxi-perizia