agriturismo1.jpgLa Regione Toscana sembra proprio aver deciso di fare una legge nuova di zecca sul turismo.

Il compito, va detto, appare molto complicato e non va caricato neanche di troppe aspettative: anche questo settore cambia con tempi così rapidi, che nessuna normativa può tenerne il passo.

Da “cultore della materia” – come si diceva una volta – mi farebbe piacere essere convocato da assessore e commissione consiliare competente, per dare la mia opinione. Siccome questo non avverrà mai (rappresento solo me stesso e non ho pacchetti di voti da mettere sul tavolo), ho deciso di raccontare qui la mia “audizione impossibile”.

Comincerei con il dire che la cosa più importante della nuova legge sarebbe quella di prendere atto, senza ipocrisie, della realtà esistente.

turismo.jpgPunto 1) Non serve a nulla fissare regole più complicate, sperando così di mettere in regola chi non lo è. L’esperienza dimostra che le regole finiscono per pesare su chi è già in regola, mentre chi vuole evadere, evade a prescindere da norme e sanzioni. Rendete invece semplice lavorare a chi ha già tanti pensieri.

Punto 2) Il problema non sono Airbnb, Uber e gli Home Restaurant. Il problema sono i comuni che non fanno controlli, perché ogni contravvenzione ad un abusivo (magari parente, amante o amici degli amici) fa perdere voti.

Punto 3) Spazzare via questo inutile bric-a-brac delle 5, 4 e 3 stelle negli alberghi, con queste tabelle di parametri e di regole, che sono fuori dal tempo, non sono indici di qualità e di conseguenza, proprio perché inutili, pochi rispettano. Tanto ormai non è il numero di stelle, ma sono i servizi che dai, e la loro qualità, che fanno la differenza.

Punto 4) Basta anche con il monopolio della vendita dei pacchetti turistici da parte delle agenzie di viaggio. La norma aveva un senso e ce l’avrebbe anche oggi, se non fossero le agenzie stesse che ormai non si dedicano più a certi pacchetti, perché non li trovano remunerativi. Se sono loro le prime a cui non interessano, almeno li lascino fare ad altri, naturalmente con assicurazione obbligatoria e persona responsabile.

Punto 5) Una nuova legge sul turismo non può – come quella attuale – non occuparsi di agriturismo, disciplinato da una legge specifica in quanto attività connessa e subordinata a quella agricola. Anche qui principio era giusto tanti anni fa, ma ormai l’agriturismo ha assunto dimensioni tali che considerarlo solo “integrazione di reddito” per gli agricoltori e non attività turistica, non corrisponde più alla realtà, se non per chi ha due-tre camere.

Punto 6) La normativa toscana sulle guide turistiche era ottima. La decisione dell’Unione Europea (e della lobby dei tour operator) che una guida possa esercitare in tutti i paesi aderenti è una sciagura, ma ormai è passata. Cerchiamo almeno di non complicare ulteriormente la vita alle nostre.

Come dite? Sì sì, ho capito, lo so: la presa della Bastiglia era parecchio più facile…