La maledizione del «venerdì 13». All'isola del Giglio sembra che questo abbinamento tra il giorno della settimana e il numerico del mese non porti bene, almeno per le cose marinare.  A tre mesi esatti dalla tragedia della Concordia, la maledizione dei mari si è abbattuta nuovamente questa mattina, intorno alle 7, su una nave merci battente russa costretta a gettare l’ancora a circa 500 metri dalla costa.

Situazione sotto controllo L’incidente è avvenuto stavolta al largo di Giglio Campese (Cala dell'Allume), dalla parte opposta dell’isola dove naufragò la Concordia. Sul posto insieme al rimorchiatore Tito Neri V anche I mezzi della Capitaneria di porto. Il capitano dell'imbarcazione, secondo quanto riferito dall'amministrazione comunale, avrebbe detto di non avere problemi. In un primo momento si era temuto il peggio specie quando la nave sembrava essere una petroliera in avaria. In realtà niente di grave dal momento che il comandante della nave merci battente russa avrebbe riferito di essersi fermato per il mare mosso e non per un’avaria.

Allarme rientrato A rassicurare la popolazione del Giglio le parole del sindaco Sergio Ortelli: «Questa mattina non abbiamo rivissuto nessun incubo, perché fin da subito sono stato informato correttamente di quanto accaduto. Non c'è nessun problema tecnico, nessuna avaria, nessun guasto, semplicemente un mercantile all'ancora vicino alla costa per motivi di condizioni meteo avverse. Abbiamo accertato che non c'e' stata nessuna avaria, anche se il mercantile si è avvicinato un po' troppo all'Isola, condizione tuttavia spiegabile con le condizioni del mare. Tutto comunque e' rientrato nella norma, non c'e' nessun allarme»

Giornata sulla sicurezza delle rotte nel Mediterraneo L'incidente è accaduto proprio nella giornata conclusiva del convegno organizzato dalla Regione Toscana sulla sicurezza delle rotte marittine nel Mediterraneo. Mentre il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi annuncia l'impegno dell'ente ad organizzare un appuntamento annuale proprio all'Isola del Giglio per verificare i passi avanti compiuti e quelli da compiere sul tema della sicurezza in mare.

Cinque proposte per una navigazione sicura Controllo delle rotte, tutela delle aree marine di pregio, porti puliti, raccordo strategico fra tutte le autorità competenti sulle attività in mare e nuove risorse europee per elevare gli standard di sicurezza. Sono questi i cardini della proposta in cinque punti per una navigazione più sicura nelle acque del Mediterraneo emersa dal seminario in corso all’Isola del Giglio. Nel dettaglio le proposte prevedono di istituire una normativa europea per obbligare i porti a dotarsi di servizi per la raccolta dei rifiuti per la depurazione delle sostanze reflue; creare, per le navi di medio e grande cabotaggio e soprattutto per quelle che trasportano passeggeri o sostanze pericolose e inquinanti, un sistema efficiente di controllo e autorizzazione delle rotte simile a quello che vige per la navigazione aerea, riducendo la discrezionalità dei comandanti e delle società di navigazione, anche con l’uso di poteri sanzionatori; realizzazione di un sistema di osservazione integrato fra radar, satelliti, strumenti remoti e sensori in loco a cominciare da tutte le aree marine di particolare pregio, e tra queste l’Arcipelago Toscano e l’alto Tirreno, per controllare le rotte delle navi e individuare gli sversamenti di inquinanti in mare, garantire la sicurezza e prevenire gli incidenti; costruire un sistema di governance fra tutte le autorità competenti, in cui informazioni tecniche e previsioni meteo-marine siano la base per  regolare e controllare le rotte e il traffico navale di passeggeri e merci (in particolare quelle pericolose); costituzione di un Fondo europeo dedicato agli investimenti necessari per elevare gli standard di sicurezza per il controllo delle rotte.

I dubbi del sindaco Ortelli «Il Decreto rotte sicure emanato congiuntamente dal Ministero dei trasporti e dal Ministro dell’Ambiente a seguito dell’incidente della Concordia, anche se rappresenta una risposta immediata a tanti interrogativi, lascia intravedere qualche piccola ombra sulla quale dobbiamo soffermarci per riflettere e confrontarci perché il quadro si chiarisca in tempi rapidi». Lo ha detto il sindaco del Giglio Ortelli aprendo questa mattina il seminario organizzato dalla Regione Toscana sulla sicurezza marittima. «Sebbene la sicurezza in mare e quella delle comunità di riferimento siano due sacrosanti principi che devono essere costantemente tenuti presenti e ricercati a tutti i livelli istituzionali, emanare leggi sulla scorta di un’onda emozionale non è mai consigliabile. Lo dico – ha spiegato il sindaco – sia per l’efficacia del provvedimento ai fini della sicurezza della navigazione sia per gli effetti indotti che la norma potrebbe provocare nel caso di navi in difficoltà, in avaria o soggette a condizioni meteo marine avverse. E’ indispensabile rivedere i protocolli della navigazione sicura cercando di governare anche possibili errori umani che sono possibili attraverso strumenti di controllo a distanza che impediscano situazioni come quelle accadute al Giglio».

La maledizione inedita del «venerdì 13» Normalmente, per gli appassionati di questi temi, è il venerdì 17 il giorno considerato funesto: unirebbe in sè i riferimenti al Venerdì Santo e alla morte di Cristo e al numero 17, anagramma di vixi («sono vissuto quindi morto». Diciassettesima era poi la legione romana annientata nella battaglia di Teutoburgo nel 9 d.C. In paesi dicultura latina come Spagna, Grecia e Sudamerica, invece il numero tredici sarebbe funesto se abbinato al martedì.

Al Giglio, invece, in questo 2012, anno bisestile e dunque di per sé carico di cattvi presagi (profezie dei Maya a parte), sembra prevalere la maledizione inedita del venerdì 13. Ma si tratta invece, per fortuna, solo di una coincidenza di date e nulla più.

Articolo precedenteCalcio-scommesse spada di Damocle sulla salvezza del Siena. Tifoseria divisa a metà sull’appoggio a Mezzaroma
Articolo successivoDivieto di accesso per la Cgil al carcere di Ranza, il sindaco di San Gimignano: «Benzina sul fuoco degli annosi problemi»