Il 18% dei ragazzi toscani è stato vittima di almeno un episodio di cyberbullismo. È quanto emerge da un’indagine condotta dalla Società italiana di pediatria e dal Miur, i cui risultati sono stati presentati nel corso del 72/esimo congresso italiano di pediatria in corso a Firenze. Secondo l’indagine, effettuata su un campione di mille studenti delle scuole media superiori della regione, l’età media in cui i ragazzi hanno ricevuto il primo smartphone è tra gli 11 e i 13 anni, ma il 6% lo ha avuto già a 9 anni, il 2% a 8 e l’1% prima dei 7 anni. Internet è la principale fonte di informazione su temi di attualità, e circa il 70% dichiara di essere in grado di individuare fonti affidabili. La ricerca ha voluto indagare anche l’opinione degli adolescenti sulle vaccinazioni. «Oltre il 98% degli intervistati riconosce che si tratta di un’opportunità di salute – spiega Giovanni Vitali Rosati, presidente della Sip -, dato confermato dalla adesione alla vaccinazione contro l’Hpv (papilloma virus) che è stata effettuata nelle femmine nell’88% dei casi». Tra gli altri dati significativi emersi: il 30% non ha mai ricevuto alcuna educazione sessuale dai genitori, e circa il 43% non pratica attività sportiva.
Dal Governo 5mln per la lotta al cyberbullismo «La maggioranza degli intervistati lamenta di aver poca libertà di espressione – ha aggiunto Vitali Rosati -, ha sperimentato una qualche forma di disagio psicologico e non sempre trova nei professori un aiuto per i problemi extrascolastici» Il governo nelle scorse ore ha deciso di stanziare 5 milioni di euro per progetti scolastici a favore della lotta al cyberbullismo e per la parità di genere. «Ci sono 5 milioni messi a disposizione dal dipartimento pari opportunità, quello di cui ha la delega la ministra Boschi ma che rientra in questo piano di stretta collaborazione con il nostro ministero su progetti sulla parità di genere nelle scuole – ha sottolineato il ministro per l’Istruzione Stefania Giannini intervenuta a Firenze – Credo che sia un passo importante, faremo delle azioni congiunte con il ministro Boschi e noi dal canto nostro sul piano delle attività scolastiche abbiamo già tanti progetti in essere nelle scuole italiane». «Come giustamente ha detto proprio oggi a Firenze» il ministro Boschi «la sfida educativa anche per questi temi è quella centrale perchè quando si va nelle scuole, si parla con i ragazzi, quelli adolescenti, un pochino piu’grandi – ha aggiunto il ministro Giannini -, si coglie che c’è sempre un gran lavoro da fare per far capire ma soprattutto per far vivere con naturalezza l’idea che la cultura del rispetto che è la base e lo strumento piu’ efficace per contrastare non solo la violenza contro le donne ma tutte le forze di discriminazione e non sempre questo è un principio diffuso come a questo punto della storia delle civiltà dovrebbe essere in un Paese avanzato come il nostro. Con la legge 107 ricordo che il comma 16 prevede una sistematica cultura delle pari opportunità e soprattutto del contrasto alla violenza contro le donne, così come in ogni altro campo in cui c’è un atto di discriminazione» ha concluso il ministro Giannini.