La Lucchini di Piombino come l’Ilva di Taranto. Se anche allo stabilimento toscano fosse riconosciuto lo status di “interesse strategico nazionale” secondo il presidente della Provincia di Livorno, Giorgio Kutufà, «si aprirebbero interessanti scenari» grazie all’approvazione del decreto legge n. 207, nato per superare la paventata chiusura dell’Ilva di Taranto.
 
Asset indispensabile per la nazione «Si tratta di far valere quello che il decreto chiama “interesse strategico nazionale” per aziende con oltre 200 lavoratori occupati, dove vi sia un’ assoluta necessità di salvaguardia dell’occupazione e della produzione – spiega Kutufà – Questo determina un’opportunità che va esaminata molto attentamente. Nessuno può negare che la Lucchini abbia questa caratteristica e che lo stabilimento di Piombino sia un asset indispensabile non solo per la Val di Cornia, la provincia di Livorno e la Regione, ma per l’intera nazione.  Questo riconoscimento farebbe scattare tutta una serie di conseguenze  da approfondire, che pongono, comunque, sotto una sorveglianza di natura governativa, l’attività aziendale, la cui continuità viene assicurata  con la nomina del Garante. Tutto ciò potrebbe consentire il superamento del braccio di ferro, che vede sindacati e istituzioni da una parte e consiglio di amministrazione dall’altra, circa l’opportunità della richiesta di amministrazione  straordinaria (leggi https://www.agenziaimpress.it/news/cronaca/il-sindaco-di-piombino-scrive-al-presidente-mps-ci-aiuti-a-salvare-la-lucchini-banche-rinuncino-al-credito_11024.html). Questo intervento, se praticabile, potrebbe dar tempo di trovare un  nuovo indispensabile assetto proprietario, coerente con la dichiarazione di interesse strategico nazionale, volto a garantire la continuità produttiva, nella sua interezza, allo stabilimento piombinese. Una nuova opportunità, questa del decreto, che a mio parere va esaminata e percorsa».