Nonostante i numerosi tentativi di “normalizzare” il Palio, avvicinandolo sempre di più alla concezione di corsa regolare in ippodromo, capita a volte che siano i cavalli a ricordare a tutti che la Piazza del Campo è ben altra cosa e per fortuna di regole ne ha poche. Chiedete a Quadrivia se non siete convinti della mia riflessione.
In un tempo in cui, un cavallo un po’ irrequieto alla mossa viene scartato dai veterinari oppure additato dai fantini che lo sconsigliano ai capitani, emerge la cavalla andata in sorte al Nicchio, Quadrivia, l’unica assieme a Preziosa Penelope (Lupa) ad aver avuto il privilegio di esaltare un popolo al momento dell’assegnazione. Quadrivia, nata e cresciuta con le cure di Remo Carli e con il puntiglioso allenamento di Jacopo Pacini, aveva impressionato tutti nell’agosto del 2015 all’esordio nell’Oca e aveva rappresentato un riferimento assoluto anche nelle corse di primavera, dimostrandosi tranquilla ai canapi, pronta in partenza e con una invidiabile precisione nell’affrontare le curve. Ieri sera ha sorpreso tutti in negativo invece, rifiutandosi categoricamente di entrare tra i canapi per dare la rincorsa, nonostante fosse guidata dall’esperienza di Giovanni Atzeni detto Tittia.
Nulla di sconvolgente in realtà, la storia del palio è ricca di episodi del genere, prevedibili e non, ma nel palio “normalizzato” dei tempi moderni questo episodio risulta clamoroso. Indubbiamente le attenzioni verso il Nicchio sono passate nell’arco di poche ore da quelle verso una contrada favorita, a quelle di una accoppiata che dovrà lavorare molto in questi quattro giorni.
Questa mattina la contrada dei Pispini occupava la prima posizione al canape e, dopo un paio di minuti di esitazione, Quadrivia, accompagnata dalle coccole e dalle carezze di Tittia, si è posizionata allo steccato palesando comunque delle difficoltà in partenza.
Questo fatto va a suffragare la teoria dei romantici del palio, che vedrebbero sempre di buon occhio la scelta dei cavalli migliori, la conseguente gioia dei popoli al momento dell’assegnazione e la maggiore personalità dei dirigenti di contrada a discapito del potere dei fantini. In fondo, anche se si pensa di fare il famoso cacofonico “lotto livellato”, per fortuna ci sono la Quadrivia di turno, che ricorda che non stiamo parlando di cavalli a dondolo, e l’ironia della famiglia Brandini, che ha postato su Facebook la foto dello “scartato” Oppio travestito per l’occasione da asino, un modo forse per tornare protagonista in Piazza del Campo.