Il successo ottenuto nel tardo pomeriggio di domenica scorsa allo stadio Dino Manuzzi di Cesena certifica il bel momento della Fiorentina in campo. Dopo l’ultima sosta per gli impegni delle nazionali di metà novembre la squadra gigliata ha collezionato la terza vittoria nelle ultime quattro gare di campionato, ed il decimo punto nelle ultime cinque che riportano i gigliati a meno tre punti dal terzo posto, obiettivo anche se non ufficialmente dichiarato, traguardo sognato dalla proprietà a fine stagione.
Mario Gomez unica nota stonata Una prestazione con molte più luci che ombre per gli uomini capitanati da Gonzalo Rodriguez che ha messo in mostra da una parte tutti i limiti tecnici dei bianconeri romagnoli da otto giorni affidati a Mimmo Di Carlo, e dall’altra una grande potenzialità della rosa gigliata soprattutto sulle palle inattive, con tre dei quattro gol messi a segno da Borja Valero e compagni arrivati proprio da corner o calci di punizione. La nota negativa però si chiama Mario Gomez con il centravanti tedesco che, seppur generoso, con grande capacità di aiutare la squadra nella fase difensiva e di recuperatore di palloni, che ha fallito una clamorosa palla gol sul risultato di due a zero per i gigliati. Beffa delle beffe per l’ex attaccante del Bayern Monaco è che per la Fiorentina a Cesena ha segnato anche Mounir El Hamdaoui, rispolverato dallo scaffale dello spogliatoio viola da parte di Vincenzo Montella che lo ha convocato per la prima volta in stagione, venendone ripagato con una marcatura messa a segno nei soli 7’ in cui è sceso sul terreno in sintetico del principale impianto calcistico della cittadina cesenate. Detto dell’infortunio di Neto sulla marcatura della squadra di casa, forse frutto proprio delle condizioni particolari del campo da gioco griffato Limonta, l’altro segnale da Cesena è arrivato dalle scelte di Montella: bocciati tutti i titolari che erano scesi in campo dal 1’ nella brutta sconfitta contro la Dinamo Minsk del giovedì antecedente, tranne Gonzalo Rodriguez e Mario Gomez, con primo cambio effettuato dal tecnico gigliato al 75’, ma non con l’auspicato da molti ingresso di Marin, autore del gol inutile dell’1 a 2 contro i bielorussi in Europa League, ma di Ilicic.
Il nodo delle seconde linee Dunque l’allenatore gigliato non solo ha punito gli autori di quelli che non più di cinque giorni fa aveva definito autori di una sconfitta «vergognosa» ma ha dimostrato di non credere nelle seconde linee a sua disposizione, di fatto mandando dietro la lavagna anche i suoi due uomini mercato, Pradè e Macia, che hanno evidentemente portato nell’ultimo calciomercato giocatori che Montella non ritiene soddisfacenti. Allargando il discorso si può notare come fra i titolari protagonisti della recente striscia vincente della Fiorentina fra metà novembre e primi 15 giorni di dicembre vi sia solo un giocatore che è arrivato dalle ultime due campagne acquisti: Josè Maria Basanta. Un po’ troppo poco per l’ambizioso tecnico gigliato.