Il problema sono le troppe regole, e alla fine ci si incarta. Anzi, si finisce per perdere anche il senso del reale, attorniamo come siamo da postille, comma, note a piè pagina eccetera. Non saremmo, infatti, il paese delle 130000 leggi, quando ne basterebbero una cinquantina, chiare e ben scritte.
Pare che il Manchester United che ieri ha demolito il Liverpool (Gerrard inguardabile, ahimè) abbia segnato un gol un po’ così. Però ha vinto tre a zero, ha stradominato e a nessuno è venuto in mente di imbastirci sopra un processo infarcito di “se” e di “ma”.
Perché il football, checché se ne dica, ha una sua logica… e novanta su cento, alla fine, vince chi se lo merita. Quel dieci che rimane, ne accresce il fascino: gli altri sport, dove la percentuale si abbassa, sono infinitamente meno intriganti… Cioè: ho visto abbastanza spesso la Juve perdere ad Ascoli o a Catanzaro. Ma non ho mai visto gli All Blacks di rugby perdere dalla Romania, per esempio. O i Boston Celtics che ne buscano dalla Scavolini Pesaro.
Sono dell’idea che chi vince, in genere, se lo merita: perché è più bravo, perché è più in forma, perché corre di più o semplicemente perché ha più culo ( e nel culo ci rientra anche un arbitro che non vede un fuorigioco).
In Italia, no. Ma forse è proprio un problema di leggi. Ce ne sono troppe, e va da se che spulcia spulcia, ne trovi sempre qualcuna alla quale appigliarti. Specialmente se qualcosa non ti torna.
Mi verrebbero a dire che il gol di Evra era da annullare perché Marchisio ha il brutto vizio di calciare il corner cinque centimetri fuori dalla lunetta.
Può darsi.
Ma chi controllava Evra, al momento dello stacco nell’area piccola? E come mai tutti erano marcati, tranne lui?
D’accordissimo sul controllare meglio i corner di Marchisio, alla prossima: intanto, diamo una sistemata alla nostra difesa sui calci d’angolo, facciamo vedere a Cacciatore e a Regini come (non) hanno giocato il primo tempo e magari mettiamo Gabbiadini dal primo minuto, anziché proporre un inguardabile Kristicic.
Ci vuole molto a dirlo?
E Gasperini? E Preziosi?
Il Genoa ha giocato (se non l’avete vista) una partita orribile… In pratica, dopo l’espulsione di Perin (sacrosanta) non l’ha più toccata. E la Roma, nemmeno fantastica, ne ha disposto a suo piacimento, sbagliando un paio di gol già fatti che avrebbero chiuso la gara.
Non è difficile ammetterlo. Soprattutto per gente che bazzica i campi di calcio da una vita.
Invece hanno finito per evocare la mafia, la magistratura e il codice penale per una simulazione non sanzionata a Ljajic che ha permesso alla Roma di ripartire, di crossare e poi di fare gol… E se disgraziatamente quello che ha fatto gol in palese fuorigioco all’ultimo minuto fosse stato dieci centimetri più indietro, oggi saremmo alle interrogazioni parlamentari.
Più serenità. Più obbiettività. E meno attaccarsi ai muri scialbati.
Che tanto, alla fine, tocca ammettere che i conti tornano. E che il calcio è quasi sempre giusto.