PIENZA – Si aggiunge un nuovo capitolo nella vicenda delle monache del monastero “Maria Tempio dello Spirito Santo” di Pienza (Siena).

A scriverlo la Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, che in avvio del comunicato ribadisce la “serie comportamenti totalmente disallineati con la loro scelta di vita, in aperta violazione con le norme regolatrici del Codice di Diritto Canonico e del loro Ordine cui, per loro libera scelta, hanno prestato sincera ed incondizionata obbedienza”.

L’avvocato Alessandro Pasquazi, che difende gli interessi della curia, ha poi ripercorso tutti i passaggi di una vicenda, iniziata domenica passato con una comunicazione della stessa autorità ecclesiastica. Il cuore della lettera, presentata come diffida, è nella parte conclusiva: “Non sarà oltremodo consentito di veicolare ricostruzioni di parte e fuorvianti della complessa fattispecie che è stata oggetto di decisione da parte della Santa Sede; di abusare di titoli non più utilizzabili ed ancor più di esercitare poteri revocati, ciò a tutela della buona fama del Monastero stesso e delle religiose, nonché della Diocesi e della Federazione”.

Un messaggio indirizzato alla madre superiora, Diletta Forti, colei che è al centro del decreto emanato lo scorso 13 febbraio quando è stata invitata a lasciare il monastero su disposizione del Vaticano.