«Negli alberghi? Cameriere ai piani pagate 4/5 euro l’ora (e la stanza costa 500 euro a notte), esternalizzazioni di servizi come pulizie e facchinaggio che costano la perdita di diritti e pezzi di salario alle lavoratrici, oltre ad alimentare il rischio di cottimo e di appalti illeciti. In bar e ristoranti? Non manca il lavoro nero o grigio, con lavoratori con contratti a 20 ore che poi ne fanno altrettante al nero e con straordinari non pagati». A dirlo in una nota è la Cgil Toscana che spiega: «in musei come Uffizi e Accademia? I circa 300 lavoratori dei servizi in appalto stanno col fiato sospeso perché ai cambi di appalto in fase di realizzazione rischiano lavoro, tutele, salario (si parla di gente che guadagna sui mille euro mensili, a volte nemmeno, a fronte di milioni di turisti che visitano quelle strutture e che producono entrate economiche enormi)». E’ questo quello che succede dietro le quinte del turismo a Firenze, l’industria che muove l’economia della città (20% del Pil fiorentino, in centro ogni giorno ci sono 26mila turisti a fronte di 19mila residenti): e la campagna BackStage della Filcams Cgil, lanciata a livello nazionale, vuole mostrare che i lavoratori di questo settore contribuiscono a crearne la ricchezza ma senza beneficiarne.
Le vertenze Basta guardare i dati dell’Ufficio Vertenze della Cgil fiorentina, che da tempo viaggia su oltre 300 pratiche aperte l’anno (in sostanza, una al giorno) nel settore del turismo (bar, ristoranti, mense, hotel, appalti). Qui i fenomeni più registrati sono il ricorso anomalo e ingiustificato ai contratti a chiamata, le aziende che pattuiscono stipendi contrattando un netto in busta paga (salvo poi scoprire che è ottenuto con i ratei di tredicesima e quattordicesima, crediti d’imposta e assegni al nucleo familiare), l’elusione contributiva (ti assumo a 20 ore e ne lavori 40, il resto te lo do al nero o proprio non te lo do, straordinari non pagati), l’utilizzo di contratti siglati da sindacati non confederali che per il medesimo settore pagano assai meno (anche fino al 35% della paga oraria). La grande maggioranza di queste vertenze individuali finisce positivamente per il lavoratore: prima di tutto il sindacato cerca una conciliazione extragiudiziale, strumento in grado di rispondere in poco tempo al rispetto dei diritti.
Per questo oggi in piazza Strozzi la Filcams Cgil di Firenze ha fatto un presidio con video proiettati e musica (alla presenza di una cinquantina di lavoratori e lavoratrici dei vari settori del turismo, di Cristian Sesena della Filcams Cgil nazionale e di una delegazione di guide turistiche seguite dal Nidil Cgil) con lo scopo di «rappresentare, attraverso la campagna Backstage, all’opinione pubblica, alle istituzioni e alle nostre controparti datoriali che i lavoratori del turismo a Firenze vivono situazioni ingiuste, e che bisogna adoperarsi per un turismo sostenibile e di qualità in cui la ricchezza sia ripartita sì al capitale ma anche a chi lavora, a svantaggio della rendita. Serve un riequilibrio, e per ottenerlo bisogna diffondere delle buone pratiche. 365 giorni l’anno, perché ormai il turismo a Firenze non ha stagionalità, siamo quasi sempre in regime di overtourism».