«Ogni volta che si tratta di valutare o proporre il nome di una donna per un posto da docente, si scatena il finimondo». A denunciarlo il rettore della Normale di Pisa, Vincenzo Barone. «Si parla di tutto – spiega Barone – meno che di preparazione, merito e competenze, che dovrebbero essere i soli criteri per valutare un accademico».
Contenuti «offensivi, volgari e diffamatori» Si tratta spesso, fa sapere, «di calunnie belle e buone, con l’aggiunta, come accaduto in anni recenti, di lettere anonime e notizie false diffuse ad arte». Riguardo ai contenuti riferisce: «Offensivi, con espliciti riferimenti sessuali, volgari e diffamatori. Anche se missive anonime sono state utilizzate per colpire pure candidati uomini ma se per gli uomini in genere il copione è quello di additare il maestro che vuole proteggere l’allievo prediletto – ha proseguito il rettore della ‘Normale’- per le donne c’è l’aggiunta di risvolti volgari e riferimenti alla vita privata, del tutto inaccettabili e per di più falsi. Non mi stupirei, visto il clima, di vedere prima o poi anche attacchi magari sulle tendenze omosessuali di qualcuno»