Obiettivo è cambiare le caratteristiche immunologiche del tumore e iperattivare il sistema immunitario. Per questo l’Immunoterapia Oncologica dell’ospedale di Siena ha lavorato 10 anni per mettere a punto una cura unica al mondo: il mix tra due farmaci l’ipilimumab, che utilizzato da solo ha già dato ottimi risultati nella cura della malattia, e l’SGI-110, un nuovo farmaco epigenetico che modifica il Dna delle cellule tumorali. «Questa nuova sperimentazione clinica – spiega Michele Maio direttore di Immunoterapia Oncologica – ha una forte rilevanza perché, partendo dal melanoma cutaneo, un tumore ‘modello’ per l’applicazione di nuove combinazioni di farmaci, apre al loro possibile utilizzo futuro anche in altri tipi di cancro. Obiettivo della terapia combinata è modificare le caratteristiche del tumore rendendolo maggiormente visibile da parte del sistema immunitario, attivando contestualmente le difese immunitarie del paziente per combattere meglio e in maniera più specifica la malattia».
Come agisce il mix In sintesi, ipilimumab attiva il sistema immunitario mentre SGI – 110 cambia le caratteristiche molecolari ed immunologiche del tumore. Lo studio clinico di fase 1b tratterà a Siena 19 pazienti ed è sponsorizzato dalla Fondazione NIBIT – Network Italiano per la Bioterapia dei Tumori e, in parte, dalla AIRC – Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro per quanto riguarda gli studi di laboratorio mirati a comprendere cosa accade dal punto di vista immunologico ai soggetti trattati. «Con questo studio – conclude Maio – portiamo a casa tre importanti risultati per i nostri pazienti. Il primo è che presso il nostro centro di Siena continuiamo a rendere disponibili le più innovative e promettenti terapie anticancro esistenti al mondo. Il secondo è di essere capaci, grazie ai risultati della ricerca, di attrarre ulteriori importanti finanziamenti per continuare a sviluppare terapie sempre più efficaci nei tumori. Il terzo è riuscire a portare avanti studi di frontiera anche in Italia, con un ruolo di leadership della Toscana, in collaborazione con i migliori Centri di ricerca oncologici internazionali».
Il plauso dell’assessore regionale Saccardi A complimentarsi per i risultati dello studio anche l’assessore regionale alal sanità Stefania Saccardi che ha ricordato come «la Toscana ha fatto da apripista in Italia nel campo dell’immunoncologia e grazie al lavoro fatto dal dottor Michele Maio e dalla sua équipe il centro senese è ormai leader internazionale. L’AOU Senese è stata la prima in Italia ad attivare un reparto interamente dedicato all’immunoterapia oncologica, dove oggi vengono curati pazienti provenienti da tutta Italia grazie alle terapie innovative. Questo nuovo studio si colloca in questa direzione, e questa terapia ha una doppia, importante valenza: sia scientifica che assistenziale. Al dottor Maio e a tutta la sua équipe le mie congratulazioni e il mio ringraziamento» ha concluso.