Un impegno a tenere alta l’attenzione del Consiglio comunale di Firenze sulla situazione del teatro e della fondazione del Maggio musicale fiorentino, con la consapevolezza che il risanamento finanziario si concretizzerà già nel bilancio consuntivo del 2016. Sono queste le impressioni che condensano la presidente della commissione Cultura dell’assemblea cittadina, Maria Federica Giuliani e la presidente della commissione Lavoro Cecilia Pezza sull’audizione odierna del soprintendente Alberto Bianchi in Comune.
Preoccupazione per il Maggio «Nel corso dell’incontro il soprintendente Bianchi ha chiarito la situazione dei conti della fondazione del Maggio Musicale Fiorentino non nascondendo le preoccupazioni per il debito di 62 milioni, accumulato nel corso degli anni e della volontà di pervenire, già quest’anno, al pareggio di bilancio». Il lavoro attuale, di conseguenza, è finalizzato a «riportare i conti in ordine». A tal proposito, «si sono registrati miglioramenti nei conti. Bisogna tenere, infatti, in considerazione tutto il lavoro che è stato fatto in questi anni per valorizzare la fondazione e scongiurare ipotesi nefaste. Una realtà strategica- proseguono- per la cultura in città e stimata a livello internazionale. Gli scenari futuri richiedono uno scatto, ulteriore, di responsabilità».
Cosa fare per il Maggio Rimane inderogabile, secondo le due esponenti del Pd, «la necessità che tutti i soci fondatori debbano contribuire in modo concreto e pari agli impegni assunti. Occorre insistere nel ricercare nuovi investitori privati anche se, su questo tema, c’è ancora molto da lavorare». La soddisfazione, al momento, viene espressa per l’aumento del numero di biglietti staccati, «anche se non ancora ai livelli preventivati e del relativo tentativo di una programmazione più a lungo termine delle stagioni teatrali e dell’utilizzo in affitto degli spazi del teatro». Inoltre, sul delicato dossier dell’occupazione, le due esponenti auspicano che «la Fondazione voglia riaprire il tavolo di confronto con i sindacati per giungere a una soluzione condivisa riguardo il passaggio ad Ales di ulteriori 28 lavoratori».