Siena e gli Uffizi di Firenze insieme per promuovere arte e musica. È ampio il ventaglio di iniziative discusse oggi durante un incontro avvenuto in Galleria tra il direttore del complesso museale fiorentino, Eike Schmidt, e il sindaco senese Luigi De Mossi.
L’occasione è un appello di 46 firmatari, che richiedono la cessione alla Pinacoteca di Siena di due opere di Daniele da Volterra recentemente acquistate dagli Uffizi, e appartenute alla famiglia Pannocchieschi d’Elci di Siena. Il direttore Schmidt e il dindaco De Mossi sono consapevoli che la normativa non permette questa operazione, tra il resto storicamente assai problematica, anche se Schmidt non esclude future mostre non solo a Volterra (come già prospettato al momento dell’acquisto), ma anche nella città del Palio, proprio per un artista così importante come Daniele Ricciarelli. Intanto, questo vertice porta altri importanti frutti: sul fronte espositivo, è stato annunciata la mostra Masaccio: Madonna del Solletico. Il Cardinal Antonio Casini, “l’altro papa” che si terrà fra pochi mesi – dal 14 maggio al 31 ottobre 2020 – nella cripta del Duomo di Siena, a realizzare un progetto dell’Opera Metropolitana di Siena in collaborazione con gli Uffizi. La Galleria delle Statue e delle Pitture si priverà temporaneamente di questo capolavoro di Masaccio, un vero gioiello della pittura del Rinascimento, per celebrare la figura del suo committente, il cardinale senese Antonio Casini (1378-1439).
Rivive la collezione Spannocchi L’incontro è stato anche occasione per riparlare dei due dipinti di Albrecht Altdorfer con Storie di San Floriano, dalla collezione Spannocchi di Siena, dal 1913 in deposito agli Uffizi. Già dal 2018 essi sono esposti a Santa Maria della Scala. Nell’incontro di questa mattina, il direttore Schmidt ha ribadito che le due opere, di proprietà della Provincia di Siena, ritorneranno a far parte della grande impresa di ricomposizione della storica collezione senese, su impulso di Alessandro Bagnoli della Soprintendenza senese, e di concerto con il Soprintendente Andrea Muzzi e del direttore del Polo Museale Toscano Stefano Casciu. Con questa restituzione gli Uffizi contribuiscono a un’operazione non solo virtuosa, ma di spettacolare valore storico: la collezione Spannocchi può tornare a rivivere nella città cui appartenne fin dal 1709. Gli Uffizi, inoltre, invieranno a Siena anche opere del Sodoma in occasione della prossima mostra che vedrà protagonista anche l’affresco della Cappella di piazza del Campo, attualmente in restauro, Madonna con Bambino e santi.
Collaborazione musicale Infine, è stata lanciata anche l’idea di una collaborazione musicale: Schmidt ha infatti invitato l’Accademia Chigiana a suonare nella Sala Bianca di Palazzo Pitti, nell’ambito del ricco cartellone di eventi annualmente accolti nel prestigioso spazio della reggia medicea.
Schmidt: «Collaborazione che sancisce pax intraregionale» Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt commenta: «Negli ultimi anni le Gallerie degli Uffizi si sono impegnate con dedizione in favore del territorio e dei musei meno celebri e frequentati. Solo nell’ultimo anno, ne sono prova le mostre organizzate a Poppi, Anghiari, Signa, Bagno a Ripoli, Urbania e Matera. La possibilità di estendere la collaborazione con Siena ci onora e sancisce una pax intraregionale. Sono lieto di contribuire, con tutta l’energia e la partecipazione possibili, ai progetti e alla visione del sindaco De Mossi di rendere Siena ancora più rilevante nel panorama della cultura internazionale».
De Mossi: «Collaborazione che produrrà grandi risultati» Il sindaco di Siena Luigi De Mossi aggiunge: «Sono molto soddisfatto dell’incontro con il direttore Schmidt del quale ho già avuto modo di apprezzare la sensibilità e l’alta professionalità in occasione della sua precedente visita a Siena per il Palio di agosto. Sono certo che la collaborazione tra gli Uffizi, il Santa Maria della Scala, l’Accademia Chigiana e il complesso del Duomo di Siena, che è di competenza arcivescovile, produrrà grandi risultati in campo culturale superando i campanilismi e i particolarismi e concorrendo a costruire un circuito tra i più prestigiosi del mondo, se non il più prestigioso. Devo sottolineare, ancora una volta, che l’operazione realizzata dagli Uffizi consente di trattenere nel patrimonio pubblico due opere che sarebbero state conosciute e godute soltanto da soggetti privati. Torno a sottolineare e a ringraziare il direttore Schmidt per lo sforzo fatto».