ospedale_19_0Dopo quattro giorni dall’intervento, un paziente operato alla carotide è stato dimesso ed è in buona salute, al rientro a casa svolge la sua normale attività quotidiana. Si tratta di ulteriore passo nel miglioramento dell’assistenza, frutto di un lungo percorso di collaborazione interdisciplinare iniziato da circa 2 anni , e facilitato dalla recente unione delle aziende sanitarie della Ausl Toscana Centro. Una organizzazione interaziendale rapida e multi professionale ha consentito di offrire al paziente il massimo dell’efficienza, efficacia e appropriatezza. Questa la vicenda di un uomo di 81 anni che, lo scorso 13 giugno, mentre stava effettuando alcuni accertamenti diagnostici al Santo Stefano di Prato, è stato colto da attacco ischemico cerebrale.

L’accaduto Rapidamente il personale medico specialistico ha attivato la rete assistenziale e richiesto l’intervento della equipe multidisciplinare. Gli esami confermavano la presenza di una stenosi serrata con materiale trombotico cioè una condizione ostruttiva delle arterie carotidee, patologia che può essere causa di episodi di TIA ( attacco ischemico transitorio) o di Ictus. È  stata attivata la tele-consulenza con la Chirurgia Vascolare dell’ospedale fiorentino San Giovanni di Dio in collaborazione con la Neurologia pratese. Dopo la valutazione chirurgica, per liberare le arterie carotidi occluse è stato disposto l’intervento di endoarterectomia carotidea, eseguito lo scorso 22 giugno nel blocco operatorio del Santo Stefano in collaborazione con la chirurgia vascolare fiorentina diretta dal Dottor Stefano Michelagnoli.

L’operazione L’equipe, composta da un chirurgo vascolare, un chirurgo generale, un anestesista, sei infermieri di sala operatoria, un tecnici ed un medico di neurofisiologia è stata impegnata per oltre un’ora. L’intervento è stato condotto sotto il costante monitoraggio neurologico del personale medico e tecnico della neurologia pratese, diretta dal dottor Pasquale Palumbo. Per un monitoraggio post operatorio Il paziente è stato trasferito, prima in Terapia intensiva, diretta dal dottor Guglielmo Consales e successivamente in neurologia dove, il quarto giorno dall’intervento è stato dimesso.