SIENA – L’Accademia Musicale Chigiana torna a far parlare di sé nel mondo: questa volta con i suoi artisti eccellenti di ultima generazione che si sono perfezionati a Palazzo Chigi Saracini.

Sono fra i protagonisti del Festival Giovani Talenti Musicali Italiani nel Mondo, uno straordinario tour fino al 16 febbraio dei giovani musicisti italiani che, con orgoglio e talento, stanno rappresentando la scuola musicale italiana in Marocco, nelle città di Casablanca, Fès e Ifrane. L’iniziativa di qualificato respiro internazionale è promossa congiuntamente da Cidim Comitato Nazionale Italiano Musica, Fondazione Accademia Musicale Chigiana di Siena e Fondazione Accademia Internazionale Incontri con il Maestro di Imola, con l’Istituto Italiano di Cultura di Rabat, l’adesione dell’Ambasciata d’Italia presso il regno del Marocco e la collaborazione in Marocco della Fondation Espirit de Fès, dell’Al Akhawayn University di Ifrane, della Società Dante Alighieri di Casablanca; ed ancora, il sostegno in Italia del Ministero della Cultura Direzione Generale Spettacolo, della Siae programma Per chi Crea.

Nel cast di artisti selezionati per questo importante progetto di diffusione della cultura musicale in Marocco, spiccano i giovani talenti formati all’Accademia Musicale Chigiana di Siena: come il violinista Gennaro Cardaropoli che insieme al pianista Alberto Ferro si sono esibiti con grande successo a Casablanca, Fès e Ifrane, con un programma di capolavori di Martucci, Cardaropoli, Paganini, Wieniawski, Respighi e Strawinsky. Motivo di orgoglio per la Chigiana, anche il pianista Tommaso Boggian, impegnato in due recital pianistici a Ifrane, con un repertorio di composizioni di Scarlatti, Respighi, Chopin e Kapustin.

«Un ponte virtuale che, grazie alla musica, unisce l’Italia al Marocco e che il Cidim – spiega il vicepresidente Francescantonio Pollice, presidente Aiam – ripercorre in questo importante paese dell’Africa grazie ad un asse ben consolidato con l’Istituto Italiano di Cultura di Rabat. Protagonisti del Festival sono eccezionali interpreti, tutti vincitori di prestigiosi concorsi internazionali e che, nonostante l’età, sono già molto apprezzati in patria e all’estero». Un’esperienza condivida da S.E. Armando Barucco, ambasciatore d’Italia nel Regno del Marocco. «Italia e Marocco condividono affinità culturali molto forti, sostenute – osserva – da una comune storia mediterranea, da scambi artistici e intellettuali millenari».

In questi giorni, quando in Marocco il Festival è nel suo clou, tra gli applausi del pubblico entusiasta e il consenso della critica, la musica, ricorda il consigliere d’Ambasciata Marco Maria Cerbo, capo dell’Unità per il Coordinamento degli Istituti Italiani di Cultura, «rappresenta un eccezionale viatico per la diplomazia culturale. Il suo linguaggio universale e il talento degli artisti italiani, che animano il Festival, offrono un prezioso contributo al dialogo tra Paesi, al racconto della lingua e della cultura italiana all’estero». Ed ancora, il messaggio della direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Rabat, Carmela Callea. «I giovani interpreti italiani protagonisti del Festival con le loro note ricordano che la musica, in un mondo schiacciato dai rumori, insegna a comunicare senza parole e, soprattutto, ad ascoltare».

Intanto la musica dell’Accademia Musicale Chigiana continua a Siena con la Micat in Vertice: venerdì 16 febbraio, al Teatro dei Rozzi, porterà Simon Zhu vincitore del 57ª prestigioso International Violin Competition ‘Premio Paganini’, il massimo riconoscimento violinistico mondiale. Accompagnato al pianoforte da Stefania Redaelli, eseguirà brani di Schumann, Colasanti, Beethoven, Paganini