E’ prima nella graduatoria per l’assegnazione delle case popolari, ma per colpa della burocrazia rischia di finire in mezzo ad una strada e persino di perdere l’affidamento dei figli di 10 e 16 anni. E’ quanto potrebbe capitare ad una donna di 47 anni, residente a Montale (Pistoia), disoccupata, che il prossimo 14 gennaio avrà lo sfratto esecutivo.
Un mese per la burocrazia «Ho fatto domanda per una casa popolare – racconta – e sono in testa alla graduatoria, la casa che mi sarà assegnata è già pronta, si trova nel centro di Pistoia, mancano soltanto alcuni documenti e il collaudo, perchè fa parte di un gruppo di appartamenti appena ristrutturati. Una questione burocratica per risolvere la quale mi hanno detto che occorrerà almeno un mese o forse più».
Il consiglio degli assistenti sociali Nel frattempo la donna il prossimo 14 gennaio dovrà lasciare la casa in cui abita, perché lo sfratto è esecutivo. «Gli assistenti sociali – prosegue – mi hanno detto di rivolgermi ad un affittacamere, ma le mie condizioni economiche non me lo permettono. Gli stessi assistenti sociali mi hanno detto che se non trovo una soluzione in attesa della nuova casa rischio di perdere anche i figli, che verrebbero affidati al padre, da cui sono separata. Ho chiesto aiuto agli enti, ma ho trovato solo porte chiuse. Adesso non mi resta che rivolgermi al Prefetto. In fondo chiedo soltanto che sia rinviato lo sfratto di qualche giorno, in attesa che mi sia consegnata la casa popolare che è già pronta».