Una chiesa dell’anno mille lungo la via Francigena diventa di proprietà dell’amministrazione comunale di San Gimignano per essere restaurata e diventare centro di riferimento turistico e culturale per i pellegrini e per tutti i visitatori. Il Consiglio Comunale di San Gimignano venerdì 29 aprile ha infatti dato all’unanimità il via libera alla proposta del sindaco Giacomo Bassi e della Giunta di acquisire al patrimonio comunale la Chiesa e la Cripta del Complesso dell’Abbazia del Santo Sepolcro di Badia a Elmi, tramite l’acquisto del bene dai legittimi proprietari. L’intera operazione potrà godere di una donazione liberale di 250mila euro erogata dalla Banca di Credito Cooperativo di Cambiano al Comune di San Gimignano e proprio finalizzata alla copertura totale dei costi di acquisto di detti beni. La conferma dell’erogazione al Comune del contributo è stata data direttamente in Consiglio Comunale dal Presidente della Bcc di Cambiano Paolo Regini.
Il sindaco Bassi: «Orgoglioso di aver operato per l’accrescimento del patrimonio comunale» «Si è conclusa con soddisfazione generale – dichiara raggiante il Sindaco Bassi – un’importante operazione culturale che consentirà nei prossimi anni di restaurare e mettere in fruizione pubblica uno dei pezzi più pregiati della storia millenaria del nostro territorio. Vorrei ringraziare a nome della comunità sangimignanese le famiglie Parri, Ridi e Buiani per aver acconsentito la vendita al Comune della Chiesa e della Cripta e la Banca di Cambiano per aver contribuito in modo totale alla copertura delle spese di acquisto del bene, che ora va ad arricchire ed impreziosire il patrimonio comunale di San Gimignano, dimostrando così una speciale attenzione al territorio sangimignanese ed alla sua grande storia. Sono orgoglioso di aver operato in questi anni per l’accrescimento del patrimonio comunale, in termini di valore e di spessore culturale, attraverso l’acquisizione dell’ex Carcere ed ex Convento di San Domenico, della Chiesa di San Lorenzo in Ponte, di una porzione del Presidio Santa Fina, dell’area archeologica della Villa Romana di Aiano, ed ora tramite l’acquisizione della Chiesa e della Cripta di Badia a Elmi, la cui pubblica fruizione andrà ad irrobustire anche il senso identitario della comunità della frazione stessa. Nelle prossime settimane – conclude Bassi – saranno formalizzati i contratti di compravendita e poi partirà la ricerca dei fondi per la progettazione, per il restauro e per la valorizzazione del bene».
Il presidente Regini: «Essere presenti nel territorio per noi vuol dire contribuire anche alla valorizzazione della storia e della cultura» «L’acquisto è il frutto della collaborazione proficua con l’amministrazione comunale di San Gimignano, che ha visto coniugare pubblico e privato per condividere e rendere pubblica la fruizione di una testimonianza storico artistica e architettonica di straordinario interesse – ha aggiunto il presidente della Banca di Cambiano Paolo Regini -. Essere presenti nel territorio per noi, da più di centotrent’anni, vuol dire contribuire anche alla valorizzazione della storia e della cultura del nostro Paese, lo straordinario museo diffuso, portatore di valori non solo storici ed estetici, ma anche volano economico. Questa l’ispirazione che ci ha guidati e che ci rende molto soddisfatti anche per la perfetta sinergia con il Comune che ci ha permesso questo importante risultato».
Il ricordo di Maurizio Buiani Durante la seduta consiliare è stata ricordata la figura dell’ex dipendente del Comune di San Gimignano Maurizio Buiani che, da sangimignanese innamorato della sua Città e del suo territorio, si era speso per la tutela e conservazione del bene che, per volontà dei familiari, sarà a lui dedicato. Al termine della seduta consiliare, tutti i consiglieri, Sindaco e Giunta si sono recati a visitare il bene appena acquisito alla proprietà comunale, accolti sul posto dall’Associazione Badia Adelmi onlus che da anni si occupa della valorizzazione del Complesso della Badia a Elmi.
La Chiesa e la Cripta La fondazione dell’Abbazia è datata da un documento originale nell’anno 1034 d.C. e rappresenta una delle testimonianze più autentiche ed antiche dell’intero territorio sangimignanese, oltre ad essere un presidio culturale direttamente riferibile alla Via Francigena che passa a poche centinaia di metri dallo stesso complesso. La chiesa è situata nel fianco meridionale del complesso. Ha una pianta rettangolare conclusa da un’abside e conserva per intero il paramento murario realizzato tramite conci di arenaria. La facciata a capanna è tripartita da quattro lesene, è intonacata ed è decorata, nei pressi della cuspide, con una serie di archetti pensili. L’interno della chiesa è diviso sia orizzontalmente che verticalmente. La prima parte anteriore, quella a cui si accede dal portale in facciata, è occupata dalla cappella. La parte retrostante, divisa da un muro, è stata a sua volta suddivisa in due piani: nel piano superiore oggi si trova una privata abitazione, mentre in quello inferiore oggi si trova un magazzino. Sempre nella parte inferiore sono visibili due aperture attraverso le quali era possibili accedere alla torre e al chiostro. Il complesso abbaziale di Badia a Elmi conserva, intatta nella struttura originaria, la cripta romanica, unico esempio nel territorio della media Valdelsa. La cripta ha una pianta quadrata a tre navate concluse da absidi; il piano di calpestio è rialzato rispetto a quello originario e in corrispondenza della navata centrale sono visibili tre aperture, in origine utilizzate come ossari mentre la copertura è fatta con volte a crociera a tutto sesto con sottarchi poggianti su sei esili colonne monolitiche in arenaria e a queste corrispondono otto semicolonne in pietra poste sui muri perimetrali. Ognuna delle tre campate ha le dimensioni di un quadrato perfetto.