FIRENZE – Uno movimento in netta crescita. L’Italia inizia ad affacciarsi con piglio deciso nel mondo della birra.

I birrifici sono 1.326 i birrifici, con una crescita del 104% nell’arco di sette anni, per un totale di 9.612 addetti diretti (+22%) e una produzione a quota 17,6 milioni di ettolitri nel 2021. Si tratta del sesto mercato europeo, guidato da Francia e Regno Unito. Nel report “Birra artigianale, filiera e mercati” di Unionbirrai, associazione di categoria dei piccoli birrifici indipendenti, presentato oggi a Firenze, emerge che nel 2022 la produzione di birra arriva a essere presente in 290 imprese, rappresentando così il 22% di tutti i birrifici nazionali, per oltre mille addetti.

Un’indagine diretta condotta presso i birrifici artigianali evidenzia che su 130 realtà esaminate la produzione totale nel 2022 alimenta 1.162 diverse etichette permanentemente inserite in listino, e altre 716 in maniera non continuativa: a livello di media ciò significa che ogni birrificio ha un portfolio con 7-10 linee di prodotto diverse. Allo stesso tempo l’indagine evidenzia come i birrifici artigianali abbiano articolato una variegata serie di attività di accoglienza del cliente: nel 46% dei casi è presente una tap room, nel 24,6% un brew pub e nel 32% con somministrazione di alimenti.

Sotto il profilo dei consumi, il report segnala, sulla base di un’indagine su 1700 contatti, che il 41% è consumatore abituale di birra, il 12% solo di quella industriale e il 29% di birra industriale e artigianale. Per Vittorio Ferraris, direttore generale Unionbirrai, “la birra cresce nelle preferenze degli italiani e la birra artigianale lo fa ancora di più. I motivi possono essere diversi e anche un cambio di cultura del bere è tra questi. Ma è importante riconoscere il merito agli operatori del settore per tutto il lavoro che si sta facendo”.