Hanno rubato, con un metodo consolidato e standard, autovetture nuove e da immatricolare, da alcune concessionarie delle province di Arezzo e Siena. Per questo 4 cittadini moldavi, residenti a Roma, incensurati e regolari sul territorio italiano, di età compresa tra i 25 e i 36 anni, sono stati arrestati dai Carabinieri di Siena, nell’ambito di un’indagine coordinata dal Pm Angela Masiello e dal Gip Anna Maria Lo Prete della Procura della Repubblica di Arezzo. Capo d’accusa: furto in concorso continuato.
Operazione Rollercar L’indagine, denominata Rollercar, ha accertato che la banda aveva un collaudato modo di operare. Ad essere particolarmente colpite le concessionarie che si trovavano nelle vicinanze del raccordo autostradale A1. Quattro i furti messi a segno, ad Arezzo, Terranuova Bracciolini (Ar), San Giovanni Val d’Arno (Ar) e Monteriggioni (Si); ed altrettanti tentati (due ad Arezzo, uno a Siena e un altro ancora a Monteriggioni): complessivamente sono state oltre 20 le autovetture rubate per un bottino stimato in circa un milione di euro. Le auto rubate venivano trasferite subito a Roma, base logistica della banda, dove le macchine venivano presumibilmente scomposte per poterne rivendere i pezzi. A smascherare la banda le immagini rilevate dalle telecamere di monitoraggio dell’autostrada A1: gli uomini dell’Arma hanno notato come la banda utilizzasse sempre la stessa vettura per recarsi nelle concessionarie da colpire e, sempre dietro alla stessa vettura, si incolonnavano le macchie rubate dalle concessionarie a cui i ladri montavano le targhe presenti nelle stesse strutture.
Gli arrestati e il resto dell’indagine Cinque i provvedimenti di custodia cautelare emessi dal Tribunale di Arezzo: i quattro arrestati sono stati trasferiti alle carceri di Rebibbia e Regina Coeli di Roma, mentre risulta ricercato in Moldavia un quinto componente della banda che è riuscito a scappare nel paese di origine. Le indagini adesso proseguono per cercare ulteriori collaboratori della banda. I Carabinieri di Roma svilupperanno l’indagine per cercare eventuali responsabilità dell’autodemolitore di cui si serviva il gruppo di ladri moldavi.