«Purtroppo non siamo ancora riusciti a individuare gli autori di questo gravissimo episodio che è molto di più di una semplice ragazzata. Siamo convinti che ad agire siano state almeno due persone e se dovessimo scoprirle le puniremo duramente, finanche alla bocciatura». Lo afferma il preside dell’istituto superiore di Pisa dove una quattordicenne senegalese è stata vittima di lettere anonime razziste perché troppo brava. «Non si è mai vista una negra che prende 10 a Diritto»: questo un esempio dei messaggi ricevuti dalla ragazza. Sei le lettere anonime ricevute, l’ultima venerdì scorso infilata nel diario, che il padre (56 anni, in Italia da 15) ha portato ai Carabinieri per sporre denuncia.
Indagini interne ed esterne all’istituto «Abbiamo indagato subito – dice il dirigente scolastico – non appena si sono verificati i primi biglietti offensivi e razzisti, all’inizio di aprile. I docenti ne hanno parlato in classe ma non siamo riusciti comunque a individuare i responsabili. Siamo solo riusciti a capire che probabilmente non è stata una sola persona a prendere di mira la compagna di classe». La scuola, assicura il preside, non ha «in alcun modo tentato di minimizzare l’accaduto: è un fatto grave, proprio perché a sfondo razzista, e tanto più perché verificatosi in ambiente scolastico».
La punizione «Ed esemplari saranno le punizioni se i responsabili saranno individuati – conclude il dirigente scolastico – anche attraverso le indagini dei carabinieri. Due biglietti sono stati scritti a mano e attraverso una perizia calligrafica disposta dalla procura si potrebbe forse riuscire a capire chi è stato a scriverli. Di sicuro se arrivasse solo ora un’ammissione di colpa, sarebbe ben accetta ma comunque tardiva anche perché il danno procurato alla classe è comunque enorme per l’episodio razzista, per il fatto di essere stato reiterato nel tempo producendo da oltre un mese un clima di disagio in classe e nella ragazzina vittima degli insulti. Insomma, le eventuali semplici scuse non sarebbero più sufficienti».