FIRENZE – Alla fine maggioranza e opposizione sono andate divise. Due relazioni distinte al termine delle commissione regionale d’inchiesta sul caso Keu e sulle infiltrazioni mafiose.
La differenza è nel primo aspetto. “Abbiamo cercato di capire se ci fossero vulnus normativi. Sul caso Keu ci ha colpito quanto affermato dalla Fondazione Caponnetto, secondo cui per la prima volta in Toscana ci sarebbe stato il coinvolgimento di vertici della Regione”, ha affermato la presidente Elena Meini.
L’esponente della Lega, di fronte all’aula, ha ripercorso le fasi della vicenda: “Emergono contraddizioni nella ricostruzione: Arpat si attiva e identifica un unico soggetto responsabile dell’inquinamento; scopriamo per caso che le valutazioni di Arpat risultano parzialmente contraddittorie rispetto a un decreto dirigenziale della dottoressa Caselli, che imputa la responsabilità dell’inquinamento a una serie di soggetti. L’ex presidente della regione Enrico Rossi ci dà un’altra versione, secondo la quale l’indagine parte da una denuncia della Giunta e non da una segnalazione di Arpat”.
A conclusione è arrivata un’accusa nei confronti del governo regionale. “Ringrazio l’intera Commissione per il lavoro svolto e l’Ufficio di presidenza per le proroghe – ha aggiunto Meini -. La stessa collaborazione non c’è stata da parte della Giunta. L’assessora Monia Monni si era presa l’impegno di aggiornarci sui siti censiti. Questa Commissione non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza”.
Anche Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha attaccato i vertici regionali, rimarcando l’assenza del governatore Giani e di Monni al dibattito. Poi, si è soffermato sulle incongruenze rilevate dalla commissione, mettendo nel mirino il Pd. “Dall’audizione dell’ex governatore Rossi abbiamo appreso che ben otto mesi prima che l’emendamento – definito dall’avvocato che assisteva la Regione nel contenzioso con i consorzi che volevano avvalersene, un ‘maldestro tentativo lobbistico’ – venisse presentato in Aula, l’ex Presidente della Regione aveva riferito al gruppo del Pd che quella norma non era corretta. Allora, perché il Pd è andato avanti?”