Un gol di Joaquin a tre minuti dalla fine regala alla Fiorentina un successo prezioso per la classifica e per il morale. Innanzitutto le cose pratiche: quarto posto meno precario, complice lo stop dell’Inter contro l’Atalanta, e terzo posto che resta distante ma che non è più una chimera irrealizzabile. «Daremo il massimo», ha detto Montella e c’è da crederci, visto come la squadra, pur tra tante difficoltà e tanti errori, riesca comunque a rimanere in partita.
Il successo del San Paolo Dopo la sconfitta contro la Juventus e la conseguente eliminazione dall’Europa League, serviva una vittoria di prestigio per riprendere fiducia. Il successo del San Paolo passa soprattutto dalle mani di Neto, decisivo a dir poco nel primo tempo quando la difesa ha ballato come accade spesso ultimamente. L’espulsione di Ghoulam – non per fallo da ultimo uomo, che non è una casistica contemplata nel regolamento, ma per aver impedito a Bakic una chiara occasione da gol – è stata certamente la chiave di svolta della partita: bravi gli uomini di Montella ad approfittarne al meglio anche se i rischi non sono mancati. E in gare così equilibrate può bastare un niente per spostare la bilancia: nel caso specifico, l’unica azione positiva per la squadra di Matri che per il resto sbaglia tutto quello che può sbagliare. Con il ginocchio di Gomez da valutare, è necessario che l’ex Juve e Milan si sblocchi dal torpore e non in maniera estemporanea come accaduto contro il Chievo. Mercoledì si torna in campo e al Franchi arriva il Milan: guai a rovinare quanto di buono fatto ieri sera.
Immobile affonda il Livorno Male anzi malissimo il Livorno, totalmente incapace di tenere botta contro il Torino dello scatenato Immobile. Mai così in balia dell’avversario nella gestione Di Carlo, i labronici tornano a casa – metaforicamente, visto che la squadra si è spostata a Cremona – con tanti dubbi ma anche una certezza: peggio di così è difficile giocare. Il calendario non aiuta: mercoledì c’è la trasferta a Bergamo in casa dell’Atalanta che vince da quattro partite di fila. Ma come abbiamo già detto non è il momento di guardare l’avversario: chi lotta per salvarsi deve provare a fare punti ovunque, senza troppi fronzoli. Ritrovare se stessi è la priorità di queste ore per i livornesi: le rivali non stanno lì ad aspettare.