«Jesus è il nome del fidanzato di Madonna / Jesus è un paio di jeans / Jesus tifa per suor cristina / Jesus è il miglior amico del grande Lebowsky». E’ nuovamente dissacrante e “dividente” il tema scelto da “Babilonia Teatri”, compagnia fondata nel 2005 da Valeria Raimondi ed Enrico Castellani, per il suo nuovo lavoro teatrale, “Jesus”, in scena alla Città del Teatro di Cascina (Pisa) il 10 aprile alle ore 21.
I grandi interrogativi del cattolicesimo Rimanendo fedeli alla scelta di portare sul palco temi afferenti alla realtà quotidiana (hanno parlato in questi anni di morte, violenza, razzismo, impoverimento culturale), gli attori-autori veneti si sono lanciati stavolta in una riflessione sul cattolicesimo e sui suoi grandi interrogativi, mantenendo ovviamente viva la loro tipica visione irriverente e dissacrante. La scelta stilistica della compagnia durante i 50 minuti di spettacolo è quella che li caratterizza: domande incalzanti, scene essenziali, supremazia della parola. Sul palco anche Ettore, il figlio quattrenne di Valeria ed Enrico, a suo modo fonte di ispirazione dello spettacolo stesso grazie alle domande sulla figura di Gesù poste a bruciapelo ai genitori. Ed è proprio lui ad aprire lo spettacolo, arrivando sul palco sulle note di di “Così parlò Zarathustra” di Richard Strauss. In realtà, quella di soffermarsi sulle origini della religione cattolica è un’esigenza che Valeria Raimondi ha sentito in prima persona: «Da Beautiful alla mia tesi di laurea tutto mi appare più sfuocato. Gesù no. E’ scolpito nella mia mente. Nei miei ricordi. Le sue frasi mi hanno accompagnato, cresciuto, plasmato…». La Compagnia Babilonia Teatri è stata insignita di numerosi premi fra cui Premio Hystrio 2012 alla Drammatugia, Premio Ubu 2011 come novità italiana / ricerca drammaturgica, Premio Off del Teatro Stabile del Veneto, Premio Speciale Ubu 2009 per la capacità di rinnovare la scena.
di Paola Barile