E’ uno degli eventi più attesi de I Grandi Appuntamenti della Musica (leggi), “Who’s afraid of Baroque?” che il 15 e 16 novembre porterà ad Arezzo Vincenzo Capezzuto (voce),Simone Vallerotonda (chitarre), Ludovico Minasi (violoncello), Marco Muzzati (percussioni) e Claudio Borgianni (regia) alias i Soqquadro Italiano.
 
L’evento Il gruppo si esibirà il 15 novembre alle 21 al Teatro Virginian e il giorno dopo alle 11 per il primo appuntamento del Festival Giovane, i concerti che il Festival porta nelle scuole al Liceo Scientifico “Francesco Redi” di Arezzo.Soqquadro Italiano proporrà, agli studenti che parteciperanno al concerto esclusivo e gratuito, il programma “Noi e il Barocco”, una sorta di iniziazione ai misteri e alla modernità di questo stile sul quale si svolge la maggior parte della ricerca e delle cure di Soqquadro Italiano.
 
“Who’s afraid of Baroque?" E’ un titolo preso in prestito dal famoso testo teatrale di Edward Albee “Who’s afraid of Virgina Wolf” per un continuo dialogo tra antico e moderno, un raffinato gioco di fusione, volto a spaziare tra improvvisazione jazz e arte della diminuzione, tra lazzi della Commedia dell’Arte e atmosfere swing.  Borgianni attinge a piene mani dal repertorio musicale e letterario del Seicento, smembrandolo, deformandolo, ed infine ricomponendolo per poter tracciare i punti di continuità che ci legano a quel mondo così lontano. Capezzuto, peculiare voce dalla tessitura rara ed indefinita, già primo ballerino ed artista poliedrico è “la voce e il corpo” di questo progetto, sempre in bilico tra espressività colta e immediatezza popolare. Il risultato è un’atmosfera di magica emozionalità che coinvolge lo spettatore, guidandolo verso la riscoperta di un secolo talmente lontano e complesso da svelarsi ai sensi in tutta la sua straordinaria e semplice modernità. Le musiche originarie (prima di essere messe “a soqquadro”) sono pagine splendide di Stradella, Piccinini, Rossi, Cortese, Falconieri, Mazzocchi, Vitali, Stefani ma anche impertinenti canti popolari secenteschi: nella versione proposta dai Soqquadro Italiano acquistano un’immediatezza che le fa diventare nuove ma capaci di conservare l’intimo significato pur se smembrate per squarciarne il velo dei secoli.