Sarà stasera all’Auditorium Flog di Firenze per un concerto che già sta andando verso il sold out, nel frattempo Jack Savoretti, cantante di origini anglo-italiane, che ha collaborato con artisti di primo piano quali Bruce Springsteen e Paul McCartney ha già avuto diversi contatti con l’Italia, soprattutto con il mondo del calcio. Il primo si chiama Genoa. «E’ stato un amore a prima vista quando ho visto Genoa-Liverpool in Coppa Uefa» raccontò durante la visita della scorsa estate al Museo del Genoa prima del concerto al Porto Antico di Genova. «Quando vengo a Genova torno indietro nel tempo, avevo 5-6 anni e andavo a Marassi. Aguilera era il mio idolo, ora apprezzo molto Perin».
Le origini toscane La passione per il grifone gliel’ha tramandata il padre ma Jack ha anche un nonno Giovanni Savoretti di origini toscane, un partigiano che contribuì a liberare Genova dai nazifascisti. «Era un personaggio da romanzo, medico stimato, uomo di grande generosità. Fu lui, con un ristretto numero di persone, a firmare l’atto di Liberazione della Liguria con la resa dei tedeschi, alle 19.30 del 25 aprile 1945. A Genova ho trovato tanta gente che lo conosceva, è mancato quando ero piccolo. Il suo nome è sulla targa del monumento che ricorda la Liberazione, in via XX Settembre. E gli hanno intestato anche via Giovanni Savoretti Lanza, a Lavagna. Lanza era il suo nome di battaglia». Savoretti ha anche firmato un video in Italia legato al suo ultimo album: “Home” è il singolo che ha anticipato “Written in Scars”, in uscita il prossimo 24 febbraio, il giorno prima del concerto fiorentino. La clip di “Home” è stata interamente girata allo stadio ‘Marassi’ di Genova. Savoretti ha anche raccontato della partita di andata tra Tottenham- Fiorentina della scorsa settimana: «Avevo la metà dei miei manager impazziti perché sono tifosi del Tottenham. Io invece ho dedicato la serata a mia figlia Connie ma ho fatto il tifo per la Fiorentina perchè prima ancora sono tifoso dell’Arsenal e poi anche del Genoa. La Fiorentina per me è più forte a livello di squadra. Ho visto un delirio di sciarpe viola in giro per la City ieri e tante persone che hanno visto la gara nei pub».
Influenze italiane nel nuovo album Ma come sono i suoni del nuovo album di Jack Savoretti? «Ci sono ballad emozionanti e ariose, inevitabili dopo il successo di “Before the storm”. Questo album si chiama “Written in the scars”, che vuol dire scritto nelle cicatrici. Ho composto queste canzoni dopo essere uscito da questa tempesta alla mia maniera e sono tutte canzoni volte all’ottimismo, di chi dopo un periodo difficile, è cambiato ma si è ritrovato, sicuramente più forte e convinto del passato. Spero di aver aggiunto le mie influenze ligure con la capacità dei vari Tenco e De Andrè di assorbire la capacità poetica, alla musicalità francese ma anche qualcosa di Serge Gainsbourg. Questo album è diverso dal precedente perché è molto spontaneo, è nato senza pensarci troppo, componendolo in studio insieme a tanti artisti che apprezzo, tra cui Pedro Vito che è il mio chitarrista da dieci anni».