FIRENZE – La mappa dei distretti biologici si allarga. Con l’ingresso di Montalbano e del Chianti salgono a cinque le aree toscane vocate alla produzione agroalimentare biologica.
Il territorio di Montalbano corrisponde al confine amministrativo dei Comuni di Capraia e Limite, Carmignano, Lamporecchio, Poggio a Caiano e Vinci, con una superficie agricola utilizzabile di 4.876 ettari complessivi, di cui il 38% condotti con il metodo dell’agricoltura biologica (con 157 aziende afferenti a tale conduzione). Le aziende biologiche hanno aderito per il tramite dell’associazione del biodistretto sono 59 aziende aderenti.
Il territorio del Chianti insiste su 7 comuni, ovvero di Barberino Tavarnelle, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Radda in Chianti e San Casciano Val di Pesa, e trova il suo elemento caratterizzante nella zona di produzione del Chianti classico, con una SAU biologica del 43%. Le aziende biologiche hanno aderito per il tramite dell’associazione del biodistretto del Chianti sono 62. “L’obiettivo del documento – commentano soddisfatti i sindaci del Chianti – è quello di continuare a promuovere lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare, dell’allevamento con il metodo biologico e l’uso sostenibile delle risorse naturali, in particolare, incentiveremo la capacità di produrre e mantenere all’interno del territorio il massimo del valore aggiunto combinando efficacemente le risorse e rafforzando forme di governance partecipata per una gestione sostenibile del territorio”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Roberto Stucchi Prinetti, presidente dell’associazione Biodistretto del Chianti: “Oggi si apre una fase nuova che intende dare slancio e supporto ai produttori biologici del territorio e ad una gestione sempre più sostenibile del territorio rurale. Quando parliamo di agricoltura biologica ci riferiamo non solo al processo di produzione certificata, ma ai principi e ai valori del bio legati ai temi della salute, del benessere, dell’ecologia e dell’equità”.