L’Irpet teme “un deterioramento del mercato del lavoro che, dopo il congelamento attuale, potrebbe avere una fuoriuscita di persone dal processo produttivo pari a circa 33mila unità”, e dunque “si rischia di avere 58mila poveri in più”.
Sono i dati che emergono dal rapporto Irpet ‘La Toscana un anno dopo l’epidemia. Bilancio e prospettive’ presentato con istituzioni, associazioni di categoria e sindacati.
IL RAPPORTO
Nel 2020 il Pil della Toscana è calato del 12%, bruciando 14 miliardi di euro per effetto della crisi generata da pandemia e lockdown, mentre nel triennio appena iniziato si stima una crescita del 3% per il 2021, del 3,6% per il 2022, e del 2,2% per il 2023.
Crolla a -14% la produzione industriale toscana. A Prato crisi tocca il -23%
La mortalità d’impresa, secondo l’Irpet, rischia di raddoppiare per effetto del Covid: nel 2021 si stima che la probabilità media di morire di un’impresa sarà, nel manifatturiero, pari al 5,9% quando, in tempi normali, si valuta che possa essere attorno al 3%. Nel mondo del lavoro si contano 117mila dipendenti in meno, di cui 23mila persi e 94mila ‘congelati’, con 192 milioni di ore di lavoro in meno pari a 908 milioni di retribuzioni perse.