Inchiesta sui rifiuti, lunedì andrà in approvazione nell’assemblea dei soci dell’Ato Toscana Sud la richiesta di commissariamento per Sei Toscana, il gestore del servizio raccolta rifiuti nelle province di Siena, Arezzo e Grosseto da inviare al presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone. L’annuncio arriva giovedì sera dal sindaco di Arezzo e presidente dell’autorità dei rifiuti Alessandro Ghinelli nel corso del Consiglio Comunale aperto sui rifiuti a Sovicille (richiesto dalle minoranze), nel senese. «Nel corso della seduta proporrò di procedere con una determina attraverso cui io possa chiedere a Cantone di perseguire il commissariamento» ha annunciato Ghinelli definendolo un atto «doveroso». «Cantone deve sapere che l’Ato Toscana Sud chiede che il gestore sia commissariato. E in tutta questa situazione il servizio deve andare avanti, non è il caso di procedere con operazioni che rendano inefficace il gestore» ha spiegato.
«Costi minori se vogliamo al collaborazione dei cittadini» Nel corso del suo intervento in aula consiliare gremita di cittadini, Ghinelli ha anche parlato di futuro del servizio di gestione dei rifiuti: «Quale destino per i rifiuti nella Toscana meridionale? Il presidente Rossi ha detto che vuole andare verso l’Ato unico ma pochi sono i sindaci che sono d’accordo – ha spiegato il presidente dell’Ato Toscana Sud – Perché allontana la gestione del sistema dei rifiuti dai territori. Possiamo allora pensare a una fase intermedia che può lasciare in piedi l’area vasta e fare una nuova gara per l’affidamento del servizio con la clausola che se si presenta un’unica offerta, il servizio non viene affidato». E guardando un po’ più in là? «Oggi si parla sempre più di raccolta differenziata – ha aggiunto – anche se le percentuali non sono esaltanti. Il filo conduttore deve essere pagare comunque di meno anche se il sistema non è ambientalmente virtuoso perché tra le tasse quelle dei rifiuti è tra le più antipatiche e più evase. Per avere la collaborazione dei cittadini, questi devono avere costi minori da sostenere».
Il sindaco Gugliotti respinge le accuse di inerzia dei Comuni Di «tradimento del mandato che l’assemblea dell’Ato Toscana Sud ha conferito al direttore generale Corti» ha invece parlato il sindaco di Sovicille Giuseppe Gugliotti in apertura di seduta. «Le vicende giudiziarie hanno avuto un’accelerazione rispetto agli avvisi di garanzia inviati in primavera ad alcuni esponenti del gestore. Ora siamo in una fase di indagine ma non c’è dubbio che le misure cautelari e le accuse mosse sono pesanti e rappresentano reati gravi». Gugliotti ha, però, respinto le accuse sull’inerzia dei Comuni mosse in queste settimane da più parti: «Non è così – ha detto il primo cittadino di Sovicille – il lavoro fatto in questi anni è un impegno, noi abbiamo la responsabilità di gestire il servizio per cercare tutte le misure di efficientamento e le misure per possibili evoluzioni. E ci batteremo contro l’Ato unico».
Campanini (Sinistra per Siena): «No all’Ato unico e alle scatole cinesi» Presente al dibattito anche il consigliere comunale di Sinistra per Siena Ernesto Campanini che ha chiesto al sindaco Gugliotti che il Comune di Sovicille si costituisca parte civile contro il gestore: «Sarebbe un messaggio importante per la popolazione, perché la parte lesa di tutto questo è il cittadino» e ha posto l’accento sui numeri della Toscana e della provincia di Siena in tema di rifiuti e raccolta differenziata. Numeri che fotografano una realtà non così virtuosa come molti la descrivono. «La Toscana è la peggiore regione del Centro Italia con il 44%, nell’Ato Sud Grosseto è al 30%, Arezzo al 31% e Siena al 39% e proprio Siena era la provincia che fino a 15 anni fa era tra le più virtuose del Centro Italia e negli ultimi 5 anni ha avuto il record per diminuzione. L’Ato Sud – ha aggiunto – ha il più alto costo pro capite e questo è un dato che deve far riflettere, è un tracollo che non è un caso ma è il frutto delle scelte politiche fatte da amministratori miopi. Bisogna dire no all’Ato unico e ridurre gli Ato esistenti arrivando a zone sottoprovinciali, bisogna dire no alle scatole cinesi che sono impossibili da controllare. Forse il dubbio è che siano state fatte apposta, perché la mancanza di controllo crea deformità e mostruosità».
L’avvocato Bonciani: «Il servizio non avrebbe potuto funzionare» Al dibattito è intervenuta anche il legale Donella Bonciani che ha collaborato con il Movimento 5 Stelle all’analisi del sistema integrato dei rifiuti e che ha evidenziato tutte le “pecche” di un sistema che, secondo la Regione, «prometteva maggior efficienza del servizio ma la realtà è che, se non viene cambiato in modo sostanziale, qualsiasi obiettivo non sarà perseguibile». «Il problema è l’Ato – ha aggiunto Bonciani -, ci sono 106 Comuni ma gli unici con potere decisionale sono quei pochi sede d’impianto. Gli altri hanno potere decisionale pressoché nullo. E poi c’è il gestore attorno al quale c’è un potenziale conflitto di interesse. Nell’Ato ci sono i Comuni e gli stessi sono in gran parte anche nel gestore unico e nei gestori degli impianti, quindi il controllore e il controllato coincidono. La gara poi, per l’affidamento del servizio presentava notevoli punti oscuri e sembrava cucita addosso ai vecchi gestori. A prescindere dagli esiti dei procedimenti penali il servizio non avrebbe potuto funzionare».