Vigilia di Pasqua calcistica. Le toscane se ne vanno in Lombardia, la Fiorentina affronterà il Milan e il Siena l’Atalanta, dopo una settimana segnata da tensioni crescenti ed un’atmosfera tutt’altro che tranquilla.
Atalanta-Siena Fari puntati soprattutto sull’impegno che i bianconeri guidati da Giuseppe Sannino dovranno affrontare a Bergamo contro gli orobici di Colantuomo. Non tanto per il valore sportivo in sé della partita e su quello che potrà dire ai fini del campionato: le due squadre sono virtualmente salve e attendono ormai solo la matematica per festeggiare ufficialmente la loro permanenza in Serie A. L’avvicinamento al match però, sia per bergamaschi che per senesi, è stato tutt’altro che tranquillo. Lunedì scorso, il difensore dell’Atalanta Andrea Masiello è stato arrestato (adesso ai domiciliari) per aver ammesso la sua profonda implicazione nella caso del calcio-scommesse ai tempi della sua militanza nel Bari. Il suo autogol nel derby con il Lecce decretò non solo la retrocessione del Bari ma permise allo stesso Masiello di incassare un’ingente somma ricavata dal giro clandestino di puntate su quel match. Da lì il difensore, oggi in forza all’Atalanta (squadra già penalizzata di 6 punti da inizio stagione e privata del suo capitano Doni per le combine architettate nella scorsa stagione), ha svuotato il sacco aprendo scenari poco chiari anche per il Siena. La Robur era passata indenne dalle forche caudine del calcio-scommesse esploso in estate. Carobbio, ex senese, è implicato nella vicenda ma in merito al periodo in cui giocava nello Spezia. Lo stesso dicasi per un tesserato di oggi del Siena, Belmonte, anch’egli citato da Masiello durante un interrogatorio. Insomma, il Siena viene sfiorato apparentemente in maniera marginale da tutte queste voci ma viene toccato. Ed ecco che ancora l’attenzione si sposta sul famigerato Siena-Sassuolo dello scorso anno: Masiello dice di aver provato a contattare anche l’ex allenatore della Robur Antonio Conte per provare ad avere garanzie sull’esito della partita. Un sms che pare sia andato a vuoto («è una bufala, è una non notizia, non esiste nessuna telefonata, non esiste nessun messaggio», la risposta del tecnico oggi alla guida della Juventus) e quindi i successivi tentativi di contattare in ordine Perinetti e Faggiano che fanno tutt’oggi parte dello staff societario del Siena. Oltre a questo, la Procura di Cremona indaga anche su Chievo-Siena 1-1 dello scorso 25 marzo per un’anomalia e un eccesso di puntate sull’X e proprio sul risultato esatto di 1-1. A Radio Sportiva, il presidente Massimo Mezzaroma ha dichiarato di «non temere il coinvolgimento della sua società. La partita è stata tirata sino alla fine, ben lontana dall’apparire come combinata – e prosegue -. Ben vengano comunque queste indagini, serviranno solo a fare chiarezza sull’assoluto non coinvolgimento del Siena». Il numero uno bianconero difende quindi la posizione della Robur ma l’ambiente senese non può dirsi sicuramente sereno. Un problema per il tecnico Sannino, indubbiamente, che dovrà gestire e cercare di isolare la squadra da tutte queste voci e tensioni. Al Siena mancano pochi punti per salvarsi aritmeticamente. Meglio farli il prima possibile al di là delle carte bollate, dei tribunali e di tutte questo frenetico, e poco chiaro, tourbillon di voci. Voci che, nella Città del Palio, riguardano anche l’abbandono del progetto del centro sportivo a Taverne d’Arbia per cui sembra prefigurarsi all’orizzonte uno scontro aperto tra la società bianconera, Comune di Siena, il Monte dei Paschi e l’Asta Taverne, società dilettantistica, proprietaria originaria del campo. Anche lì occorrerà fare chiarezza, prima però c’è da pensare ad altri punti da ottenere sul campo. Della Seire A, s’intende.
Milan-Fiorentina Può dirsi invece disperato il bisogno di punti in casa viola dopo il sanguinoso ko riportato la settimana scorsa contro il Chievo. Aleggia su Firenze lo spettro di una drammatica retrocessione in Serie B e l’ambiente che orbita intorno alla squadra non aiuta. Si pensa a rifondare il tutto, a cercare di far restare almeno Jovetic e vedere chi potrebbe essere il sostituto di Delio Rossi in panchina perché, nonostante il biennale, l’impegno del tecnico romagnolo con i viola sembra avere una scadenza fissata per il termine di questa stagione. Andrea Della Valle ha voluto esorcizzare questi fantasmi facendo appello all’unità della piazza. Il patron viola ha posto la sua scaletta: prima la salvezza, poi i processi. E quindi gli scontri, aggiungiamo. Scontri inevitabili dopo la fallimentare stagione della Fiorentina. Come se non bastasse arriva la trasferta a Milano in casa del Milan, uscito solo pochi giorni fa dalla Champion’s League per mano di un Barcellona, sicuramente più forte ma che ha potuto contare su alcuni importanti fischi arbitrali che hanno fatto arrabbiare il team rossonero di Allegri. Ed un Milan arrabbiato, con due punti di vantaggio da difendere sulla Juventus per cercare di centrare l’ultimo obiettivo che rimane ad Ibra e compagni (lo Scudetto), non è sicuramente un cliente abbordabile per la squadra di Delio Rossi. Con Amauri e Vargas a rischio indisposizione, la spedizione viola verso Milano sembra più orientata sul limitare i danni che sul cercare di far punti. Il filone di questa trasferta, che è un po’ anche la fotografia della stagione viola, assomiglia molto al famoso libro di Marcello d’Orta: «Io speriamo che me la cavo».