FIRENZE – Al Teatro di Rifredi, dal 5 al 13 aprile, Angelo Savelli torna a dirigere Io non so chi sei di Giancarlo Pastore, una sorta di scanzonato spettacolo musicale per due brillanti attori/cantanti quali Alessandro Riccio e Nicola Pecci, accompagnati in scena da Samuele Picchi e al pianoforte da Federico Ciompi.

Il titolo è una citazione dell’incipit di Insieme, una delle più celebri canzoni di Mina: «Io non ti conosco, io non so chi sei…» E infatti il tema è proprio questo: quanto si conosce veramente della persona che ci sta accanto? Quali zone d’ombra si celano in un rapporto di coppia? Di questo parlano i tre racconti di Pastore, con una piccola variante, esposta senza enfasi, né rivendicazioni: le sue tre coppie in scena sono coppie di soli uomini.

Io non so chi sei, però, non mette in scena macchiette o scontati stereotipi, né intrecci cupi e auto-commiserevoli, ma storie quotidiane di affetti e relazioni, che ci fanno tutti uguali nella diversità e tutti diversi nell’affrontare uguali problemi.

Un signore s’invaghisce di un fioraio e ne nasce una strana relazione in cui le parole sono sostituite da un complesso linguaggio di omaggi floreali, dalle romantiche avance ai perfidi insulti. Una giovane coppia di amanti girovaga in auto in uno dei pochi week-end in cui s’incontrano: uno aspira a focosi incontri sessuali, l’altro a una quieta e stabile relazione, sulla quale, però, aleggia il fantasma di un terzo incomodo. Un ragazzo, turbato dalla malattia del possibile compagno, si sfoga con l’inquilina del piano di sopra, un travestito, apparentemente fuori di testa, che ha sostituito il mondo reale con le parole delle canzoni di Mina.

Ispirato dal titolo canoro del libro di Giancarlo Pastore e armato di una buona dose di humor e di un tocco di malinconia, Angelo Savelli ha creato per Io non so chi sei, al Teatro di Rifredi dal 5 al 13 aprile, un delizioso trittico musicale, in cui il racconto delle tre storie viene corroborato da alcune canzoni le quali, più che contrappuntare l’azione, ne creano il colore di fondo, il sentimento, il tono: ironico e divertente per l’amante del fioraio, con canzonette retrò e da varietà; struggente per la coppia del week-end, con le toccanti melodie di Umberto Bindi; esilarante e graffiante per la trans Annamaria, impegnata a reinterpretare con grinta e passione alcuni grandi successi dell’intramontabile Mina.

A dar voce a quest’umanità, al tempo stesso semplice ed eccentrica, ci sono Alessandro Riccio e Nicola Pecci, due attori/cantanti capaci di modulare, sia con la recitazione che con il canto, i molteplici sentimenti dei loro umanissimi personaggi, dai turbamenti più intimi alla più schietta comicità. Al loro fianco Samuele Picchi. Li accompagna, dal vivo al pianoforte, Federico Ciompi, già apprezzato concertista e compositore. Infine, l’impaginatura visiva delle tre vicende dello spettacolo è stata affidata a Giuseppe Ragazzini.