Lo sguardo è serio, concentrato, di uno che non vede l’ora di essere sottovalutato. Gli occhi sono quelli di Luigi Bruschelli detto Trecciolino, apparso quanto mai determinato su Quit Gold nella contrada della Selva. Determinato nello sguardo e nell’atteggiamento, certamente non nell’impostazione delle prove quando Trecciolino storicamente rimane “coperto” e non dà particolari segnali alle altre contrade. Il 2014 del fantino classe ’68 è stato un annus horribilis per la squalifica di luglio e per il ruolo da spettatore ad agosto (per scelta propria e delle dirigenze). Tutto questo fa pensare che il suo ritorno in Piazza non avvenga per fare una passeggiata sul tufo, piuttosto per cercare di raggiungere quel record detenuto da Andrea Degortes detto Aceto delle 14 vittorie conquistate in carriera. Trecciolino ha sempre dribblato la domanda di quanto fosse presente nella sua testa questo pensiero, il suo sguardo pero’ ha sempre parlato piuttosto chiaro. E’ un palio importante per lui anche per arginare il duopolio che sembra essersi creato nell’ultimo anno, formato da una parte da Giovanni Atzeni detto Tittia e dell’altra da Andrea Mari detto Brio. Le monte di questi due fantini per la carriera di Provenzano (Nicchio su Occolè e Torre su Morosita Prima, ndr) certificano quanto le dirigenze in generale abbiano ridotto le frequentazioni di Valiano, quartier generale di Bruschelli. Sottovalutare o ignorare una contrada nel palio però è spesso risultato letale, la situazione di Trecciolino nella Selva ha tutte le caratteristiche del guastatore di feste.
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