«Se il Codacons ha a cuore veramente la vicenda della rimozione della Costa Concordia e dell’Isola del Giglio, come dice, perché non si confronta con gli enti preposti, invece di fare sensazionalismo? Del resto all’Isola del Giglio, da sette mesi, c’è un Commissario straordinario per l’emergenza, ci sono due soggetti attuatori, un Osservatorio sui lavori di rimozione, ci sono organismi regionali e nazionali preposti ai controlli ambientali come Arpat e Ispra che svolgono quotidianamente il loro lavoro di monitoraggio supportato da dati confortanti e l’Università La Sapienza di Roma che effettua monitoraggi specifici. Questo è l’esempio di protezione civile che l’Unione Europea è venuto a studiare all’Isola del Giglio e al quale l’amministrazione comunale si attiene. Ogni altro tentativo di ergersi a paladini esclusivi della verità contribuisce solo a creare ulteriore disagi all’Isola del Giglio e alla sua comunità già duramente messa alla prova contraddicendo addirittura il principio per cui il Codacons stesso dovrebbe operare: e cioè la tutela dei cittadini consumatori. In quest’ottica il Comune di Isola del Giglio si riserva di tutelare in futuro la propria immagine e la propria comunità nelle sedi più opportune».