Scontri tra antagonisti e forze dell’ordine si sono registrati questa mattina a Pisa davanti la sede del Cnr. Un corteo di circa 500 manifestanti, partito dal centro di Pisa, ha raggiunto l’esterno della sede del Cnr per contestare il premier Matteo Renzi e il ministro Stefania Giannini in città per partecipare alle celebrazioni dei 30 anni della prima connessione a internet italiana. Quando i manifestanti hanno raggiunto la rete, si sono avvicinati minacciosamente al cordone di poliziotti schierati a protezione, gli agenti hanno allontanato i giovani in testa al corteo, appartenenti all’area antagonista, con un paio di cariche di alleggerimento. I manifestanti hanno reagito con un fitto lancio di oggetti e ortaggi. La situazione è poi tornata alla normalità. Il corteo era composto da oltre 500 persone molte delle quali giunte anche da fuori città.
Renzi: «Scontri incomprensibili» Tra le sigle e gli striscioni dei manifestanti, si riconoscevano sigle riconducibili a sindacati di base, centri sociali, collettivi e universitari e anche ‘vittime’ del salvabanche. Proprio sugli incidenti all’esterno del Cnr, Renzi ha dichiarato: «Mi spiace per gli scontri che si sono registrati questa mattina. Sono francamente incomprensibili. Stiamo discutendo su come internet possa aiutare il Paese, è una di quelle cose su cui non ha proprio senso litigare».
Il Premier: «Dobbiamo iniziare ad evolverci» Dopo gli attimi di tensione è stato il momento della festa: «E’un orgoglio per me che sono toscano sapere che la prima connessione internet avvenne al Cnr di Pisa ormai 30 anni fa – ha detto il Premier – ma non è possibile che in questo lungo periodo come Paese non ci si sia evoluti nell’utilizzo degli strumenti web. Stiamo pensando e lo attueremo presto ad un provvedimento che, sarà approvato oggi in Consiglio dei Ministri, che porterà all’utilizzo della banda larga su larga scala italiana. Dobbiamo sfruttare le possibilità che internet ci concede ed iniziale ad evolverci. Internet deve creare più democrazia e partecipazione in Italia -ha aggiunto Renzi – Non possiamo permettere che ci siano cittadini di serie A e serie B, sarebbe inaccettabile, quindi dobbiamo dare accesso a chi non ha accesso agli strumenti digitali. La principale infrastruttura è la banda larga e la banda larga significa arrivare almeno con 30 megabit dappertutto. Siamo in presenza di una rivoluzione, l’Italia la vuole vivere e non subire, governare e non seguire. L’Italia riprende la bandiera e si mette in prima fila».
Luna: «Entro il 2020 tutti gli italiani avranno almeno 30 mega di connessione» A fare da padrone di casa è stato in questa giornata Riccardo Luna, digital champion di Palazzo Chigi. «Pisa è stato un centro all’avanguardia per la nascita di Internet – ha sottolineato Luna- Nel 1986 eravamo il quarto Paese al mondo a collegarci a Internet. E ora siamo il quartultimo in Europa. Ma vogliamo recuperare terreno. La buona notizia è che entro il 2020 tutti gli italiani avranno almeno 30 mega di connessione» ha confermato Luna riprendendo le parole del presidente del Consiglio». Un piano che, dopo un anno, «arriva a conclusione dopo un iter molto complicato».
Il ministro Giannini: «Solo il 32% delle scuole sono connesse» Stesse considerazioni sui ritardi italiani in campo web le ha fatte dopo il premier, anche il ministro per l’Istruzione, Stefania Giannini. «Noi abbiamo avuto un primato, siamo stati il quarto Paese nel mondo a collegarci con Arpanet e oggi siamo penultimi per l’home banking e ultimi per lo shopping e ancora tra gli ultimi per la banda ultralarga. Quindi, che il governo prenda questo obiettivo a partire dalla scuola credo che sia una cosa straordinaria. Le scuole connesse non sono ancora tante, sono il 32%. -ha precisato ancora il ministro dell’Istruzione – C’e’ un’accelerazione del piano, non e’ del Miur e riguarda anche il mondo della scuola, quello della banda larga che verra’ lanciato nei prossimi giorni come bando. Ogni luogo, esattamente avrà la scuola come primo nodo e come prima meta, in modo che internet nella scuola possa essere un ulteriore step con cui l’Italia riafferma il suo primato».
Il sindaco Filippeschi: «L’Arno Valley deve diventare la vera area metropolitana di livello europeo» Fra gli ospiti della mattinata al Cnr di Pisa anche il primo cittadino, Marco Filippeschi. «Siamo di fronte a nuove frontiere di una rivoluzione digitale, che e’ quella dell’internet delle cose, dei big data, del deep learning che ha in questa citta’ competenze di altissimo livello, eppoi siamo insieme a Firenze questo asset dell’innovazione fatto anche di tante imprese innovative, Renzi ha detto l’altro giorno a Pontedera alla Piaggio che siamo l’Arno Valley, ha tirato fuori questo termine che a me piace molto, perche’ da’ l’idea di una grande ambizione e non dobbiamo dismettere una grande ambizione possibile per la Toscana -ha sottolineato Filippeschi – Abbiamo tutte le qualità scientifiche di alta formazione e di ricerca e poi siamo la terra della bellezza, dell’accoglienza, della capacità di dare cultura. E, quindi, c’e’ l’humus per fare una crescita innovativa e dobbiamo investire su questa crescita. Dico al presidente della Regione Rossi e al Governo, concentriamo sull’Arno Valley i fondi Ue, facciamo azioni molto decise, scegliamo. Facciamo insieme alle scelte che si stanno compiendo sulla logistica, sui porti, una scelta forte anche sull’economia digitale, e aiutiamo le città a rinnovarsi». L’ulteriore messaggio del primo cittadino pisano all’Esecutivo, e’ questo: «portiamo nei Comuni giovani informatici, ingegneri tutto cio’ che oggi manca o e’ insufficiente a cavalcare la rivoluzione digitale a fare le citta’ intelligenti, quindi investimenti digitali. L’Arno Valley, deve diventare la vera area metropolitana di livello europeo».
Feriti giornalisti. Solidarietà della categoria Durante gli scontri tra manifestanti e Forze dell’ordine sono stati feriti anche alcuni operatori e cronisti che stavano raccontando i fatti, compreso il giornalista Andrea Lattanzi, videomaker di Repubblica.it, colpito da una manganellata al volto da un esponente delle Forze dell’ordine a Pisa, mentre riprendeva le manifestazioni. A lui e ai colleghi contusi è giunta la solidarietà della categoria. «Il sindacato dei giornalisti – si legge in una nota – è consapevole dei rischi, anche fisici, che si corrono seguendo gli avvenimenti di cronaca. E questo l’Ast si impegna a sottolinearlo, insieme alla Fnsi, al tavolo con gli editori. Ma Ast e Gruppo Cronisti si rivolgono anche alle Forze dell’ordine, chiedendo quantomeno attenzione e tutela durante le manifestazioni di piazza per chi si trova sul posto esclusivamente per svolgere la propria attività professionale». Uguale appello anche dall’Ordine dei giornalisti della Toscana. «I giornalisti stavano esercitando il diritto di cronaca in una situazione difficile e pericolosa per garantire l’informazione ai cittadini e per questo va a loro il ringraziamento. Consci delle difficoltà che si possono presentare in tali situazioni, l’Ordine invita pertanto le Forze dell’Ordine a prestare attenzione durante lo svolgimento del proprio lavoro, così da tutelare la sicurezza degli operatori dell’informazione che con la loro attività consentono all’opinione pubblica di venire a conoscenza di fatti quali quelli avvenuti ieri nella cittadina toscana».