Il biologico da diversi anni sta avendo uno sviluppo sostenuto nel nostro Paese, sia sotto il profilo della produzione che sotto quello dei consumi, con 76mila aziende coinvolte che coltivano 2 milioni di ettari e un fatturato di 3,5 miliardi di euro in Italia. Siena, con le sue eccellenze agricole, s’impone tra i territori leader nel panorama nazionale. Da qui e dalla necessità di sviluppare tecnologia e innovazione come cardini essenziali per la competitività e la sostenibilità in agricoltura, nasce la collaborazione tra Unione Provinciale Agricoltori di Siena e il Segretariato Italiano di PRIMA (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area) che propongono all’interno della manifestazione Firenze Bio un workshop con esperti di settore a confronto e testimonianze dirette di chi ha scommesso nel biologico e nell’innovazione. Venerdì 15 marzo dalle ore 14 “Le opportunità oltre il biologico: soluzioni verso l’agrifood del futuro”, all’interno della manifestazione alla Fortezza da Basso di Firenze una tavola rotonda che si pone l’obiettivo di alimentare il dibattito tra i diversi attori della filiera per mettere in rilievo nuove opportunità e soluzioni per il comparto agroalimentare.
«I nostri agricoltori hanno colto la sfida del biologico da diversi anni – sottolinea Gianluca Cavicchioli, direttore di Upa Siena – e oggi sono pronti a rimboccarsi le maniche per una nuova sfida: l’innovazione come motore di sviluppo delle eccellenze produttive made in Siena. Di fronte alla competitività dei mercati esteri serve capacità di guardare al futuro e scommettere sulla ricerca allo scopo di rendere le nostre produzioni, pur sempre legate alla tradizione, maggiormente “appetibili” sui mercati».
PRIMA è un Programma euro-mediterraneo di cooperazione per la ricerca e l’innovazione nel settore agri-food, cofinanziato dai Paesi dell’Area e dalla Commissione europea.
«I bandi di finanziamento, pari a 500 milioni di euro, gestiti dalla Fondazione PRIMA con sede a Barcellona che ho l’onore di guidare – spiega Angelo Riccaboni, presidente della Fondazione e docente dell’Università di Siena – rappresentano opportunità concrete per promuovere pratiche innovative e valorizzare produzioni agroalimentari di qualità. Il Segretariato Italiano di PRIMA, centro di riferimento per la ricerca e l’innovazione agri-food del nostro Paese ospitato dal Santa Chiara Lab dell’Università di Siena, è lieto di collaborare alla realizzazione del workshop per alimentare il dibattito su un tema importate quale il biologico. Con la testimonianza di casi di innovazione e la presentazione di alcuni dei progetti italiani vincitori dei bandi PRIMA 2018 valorizzeremo l’importanza della ricerca e dell’innovazione nel settore agroalimentare – conclude Riccaboni -, fattori cruciali per contribuire alle trasformazioni necessarie nel settore e per generare impatti positivi a beneficio degli agricoltori, della società civile e dei consumatori finali».