“Un matrimonio ebraico”, un progetto del Comitato per la Rete di Cultura Ebraica in Toscana, è il tema dell’evento in programma domenica 24 luglio nell’antica Sinagoga e Teatro all’aperto di Monte San Savino, programmato nell’ambito della rassegna del ‘Festival delle musiche’.
Inno alla vita Un “inno alla vita” per celebrare l’antica presenza ebraica a Monte San Savino il cui programma si aprirà alle ore 19:00 presso l’antica Sinagoga di via Salomon Fiorentino con ‘Il baldacchino nuziale’ e le musiche tradizionali degli ebrei di Toscana. «Si partirà dai locali della antica sinagoga dove celebreremo il rito della “chuppà”, il baldacchino nuziale, con i canti della tradizione ebraica toscana – spiega Enrico Fink , direttore artistico della Rete di Cultura Ebraica in Toscana -; poi un corteo di musicisti attraverserà il centro storico cittadino e accompagnerà “chattàn e kallà”, sposo e sposa, fino allo splendido giardino del Palazzo Comunale e all’Anfiteatro dove tutti i partecipanti potranno partecipare al buffet preparato secondo le regole della cucina ebraica».
Tutto il gusto della tradizione ebraica L’appuntamento è al Palazzo Comunale dove alle ore 20 è prevista l’apericena con assaggi di cucina ebraica preparata da Dream Chef di Stefano Bellini e dallo chef Jean Michel Carasso, mentre alle ore 21 al Teatro all’aperto musica e balli tradizionali con Enrico Fink, considerato uno dei principali interpreti della tradizione ebraica in Italia, e i solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo (ingresso libero) L’Orchestra Multietnica di Arezzo (OMA – #omarezzo), nasce nel 2007 da un percorso formativo, aperto alla partecipazione di musicisti italiani e stranieri e finalizzato alla conoscenza e all’approfondimento delle strutture di base delle musiche tradizionali delle aree del mediterraneo, per incrociarle con la tradizione italiana ed europea e predisporre un repertorio basato sulla contaminazione.
Cenni storici I primi documenti della presenza ebraica a Monte San Savino risalgono al 1626 attestando la concessione da parte del marchese Bertoldo Orsini agli ebrei Elia Passigli e Angelo Pesaro di aprire un banco di prestito e gestire altre attività mercantili. Esiste ancora oggi nel centro cittadino la via del piccolo quartiere ebraico, con la casa del rabbino e la sinagoga.