PIOMBINO «Vogliamo portare al massimo della capacità gli impianti di laminazione esistenti, e far sì che il porto si sviluppi con la sua capacità operativa. E poi vogliamo costruire una nuova acciaieria nel massimo rispetto ambientale. Questo è il mio desiderio ed è quello che voglio realizzare». A ogni pausa un applauso, a ogni numero un briciolo di speranza che torna ad accendersi. «Faremo di Piombino uno degli stabilimenti siderurgici più importanti d’Europa», dice Sajjan Jindal dal palco del Teatro Metropolitan, gremito di operai accorsi per conoscere il nuovo proprietario delle acciaierie toscane e le idee che ha in mente. «Vogliamo riprende subito l’attività produttiva dei laminatoi, per tornare a colare acciaio quanto prima», dice il numero degli indiani Jsw, fissando il ritorno al ciclo integrale per il 2020, anno in cui saranno installati – stando alle previsioni – due forni elettrici. Musica per le centinaia di lavoratori che sono venuti ad ascoltarlo, ma anche per le istituzioni presenti in sala.
Il piano Con la deludente era algerina targata Cevital ormai alle spalle, la siderurgia piombinese guarda oggi con un po’ più di ottimismo al futuro. A dargli forza i numeri snocciolati dai grafici a inizio presentazione sul maxischermo installato sul palco: Jsw ha un fatturato da9,3 miliardi di dollari legato all’acciaio, un valore in borsa di 12 miliardi e una capacità produttiva che ad oggi tocca i 18 milioni di tonnellate annue, che nei programmi aziendali diventeranno 23 nel 2023. E in questa crescita Piombino gioca un ruolo importante, dato che gli indiani mirano a produrre in Toscana due milioni di tonnellate all’anno. «Piombino è entrata a far parte della nostra famiglia – dice Jindal dal palco – Non voglio fare promesse, noi siamo abituati a lavorare e ad aggiornare costantemente il lavoro in corso».
Le reazioni Gli operai applaudono ogni tre frasi dell’industriale indiano. «L’impressione è ottima», dicono. Lo stessa che hanno avuto le istituzioni. «In questi anni abbiamo lavorato per trovare qualcuno in cui riporre la nostra fiducia – dice il sindaco Massimo Giuliani rivolto verso Jindal – Finora non abbiamo avuto fortuna. Speriamo, crediamo che lei sia la persona giusta». «Siamo felici di sentire che l’attività sarà ripresa immediatamente – dicono le sigle – Speriamo che occorrano meno dei 18 mesi previsti per l’ingegnerizzazione che permetterà il riassorbimento dei lavoratori, ma assicuriamo tutta la nostra collaborazione». «Apprezzo il modo in cui lei ha iniziato qui a Piombino. Lo ha fatto nel modo giusto perché ha voluto incontrare i lavoratori e i cittadini. Continui su questa strada e da parte della Regione troverà Il massimo della collaborazione possibile – ha detto il governatore Enrico Rossi – Abbiamo avuto – ha spiegato – battute d’arresto e questioni che hanno lacerato il tessuto delle relazioni. Noi ci siamo impegnati personalmente, come Regione e insieme al Comune, fino in fondo. Con tutta la nostra determinazione e con tutte le nostre forze. Ringrazio il ministro Calenda che molto si è dato in questa vicenda e ringrazio anche il nuovo ministro che ha stipulato l’Accordo di programma. Adesso aspettiamo che il Governo sia coerente con il finanziamento della strada di collegamento con il porto e che lo si sia anche con la Tirrenica, un’altra delle questioni che gravano su questo territorio».