E’ servito l’intervento di tre elicotteri del servizio AIB della Regione Toscana e un canadair del servizio nazionale per spegnere questa mattina, intorno alle 8, il pauroso incendio che dalla notte di ieri ha devastato i boschi di Caprese Michelangelo in provincia di Arezzo nei monti tra la Valtiberina e il Casentino.
L’incendio L’allarme dell’incendio è partito alle 20.40 di ieri stasera, quando gli abitanti del paese hanno intravisto il primo focolaio. Allertati subito dopo, i Vigili del Fuoco hanno impiegato più di un’ora a raggiungere la Valle di Sovaggio. Fin da subito le operazioni di soccorso si sono rivelate difficoltose, messe a dura prova dalle zone boschive. Almeno sette diverse fronti di fuoco, violenti e inarrestabili hanno devastando le foreste della Valle di Sovaggio. Il fuoco è cresciuto di ora in ora, alimentato dal vento che lo ha spinto sempre più in altro fra i monti, fino alla vicina vallata del Casentino. «Con la notte è tutto più difficile – ci hanno spiegato i Vigili del Fuoco di Arezzo, al telefono. Di buio gli elicotteri antincendio e i canader non possono volare. Sul luogo avevamo una campagnola e un mezzo APS (auto pompa serbatoio) proveniente da Arezzo, aiutato da un’altra campagnola e un mezzo APS intervenuto da Bibbiena. Il nostro lavoro però è stato ostacolato dalla notte e dalle zone di fuoco. Questi incendi si sviluppano in zone impervie e impraticabili: non conoscendole le attraversiamo con fatica. Per tutta la notte non ci è rimasto che presidiare le zone dell’incendio aspettando l’alba».
I danni Ad una prima stima sembrano essere più di venti gli ettari di foresta distrutti dall’incendio. Una grande Pineta e Faggete secolari. È a rischio anche l’Eremo Francescano sul Monte della Casella, importante luogo di culto tra Valtiberina e Casentino. Tra le varie ipotesi non si esclude quella di un incendio doloso. «Qui ci fanno morire – ci ha detto un allevatore subito dopo aver tratto in salvo dalle fiamme il suo bestiame dalla Località Le Fonti, Monte Foresto e Croce della Malcima. Abbiamo rischiato grosso, le fiamme sono arrivate a 15 metri da noi. Ce l’abbiamo fatta per un pelo»