Il sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli (Pd) e gli assessori della sua giunta sono indagati dalla Procura nell’ambito di un’inchiesta sulle assunzioni dei dirigenti comunali. A dare la notizia il quotidiano La Nazione precisando che i reati contestati ai membri della giunta di centrosinistra che governa la città, in cui le elezioni comunali si svolgeranno il prossimo anno, vanno, a vario titolo, dall’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione all’abuso d’ufficio e dalla concussione al falso.
Le indagini Nel mirino degli inquirenti ci sarebbero le presunte interferenze del sindaco Bertinelli e dei componenti della sua giunta nei concorsi e nelle graduatorie per l’assunzione di nuovi dirigenti comunali. Gli indagati sono complessivamente 16: oltre al sindaco e ai suoi cinque assessori ci sono anche funzionari e dirigenti pubblici. L’inchiesta sarebbe partita da una denuncia presentata da alcuni dipendenti dell’amministrazione comunale pistoiese. Il Procuratore di Pistoia, Paolo Canessa, ha aperto un fascicolo per violazione del segreto di ufficio dopo la pubblicazione della notizia sulle indagini in corso a carico di componenti della giunta comunale. Lo stesso Canessa, in una nota, conferma comunque che «sono in corso accertamenti relativi a presunti comportamenti illeciti di appartenenti alla Amministrazione comunale di Pistoia tenuti nell’ambito delle loro rispettive competenze», e che l’indagine, che riguarda sindaco e assessori, «ha tratto origine da dichiarazioni di persone informate sui fatti raccolte dai Carabinieri del comando provinciale di Pistoia ai quali sono stati richiesti specifici approfondimenti tuttora in corso. Non sono state emesse informazioni di garanzia», conclude il procuratore di Pistoia.
La difesa del sindaco Le «procedure relative alla selezione del personale, come sempre, sono state seguite da questa amministrazione secondo criteri di massima trasparenza, pubblicità e con assoluto rigore. Soprattutto, obbedendo al principio, per me indiscutibile, della separazione delle funzioni tra politica e tecnica, come previsto dalla legge». Così il sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli ha commentato la notizia sull’apertura dell’inchiesta che lo riguarda. Dal suo profilo Facebook il sindaco ha aggiunto: «Nessuno, né io né gli assessori, né i dipendenti, è stato raggiunto da alcuna comunicazione da parte della magistratura». «Naturalmente – prosegue il sindaco di Pistoia – se, come leggiamo, l’indagine nasce da un esposto presentato da alcuni dipendenti dell’Ente, la Procura aveva l’obbligo di aprire un fascicolo e dunque non poteva fare altro che avviare un’indagine. Considero non da oggi, peraltro, l’obbligatorietà dell’azione penale un principio di autentica civiltà giuridica».
La difesa politica «Da quando sono sindaco ho turbato molti equilibri consolidati ed è legittimo che questo abbia provocato alcuni malumori». Così, ancora il sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli. «È tutto negli atti, che sono pubblici», ha aggiunto Bertinelli specificando che quello di Pistoia «è uno dei pochi comuni che fa selezioni pubbliche anche per chi viene assunto per il periodo di mandato amministrativo del sindaco, mentre altrove spesso si procede a chiamata diretta. Per la selezione del personale – spiega Bertinelli – l’amministrazione ha operato sempre con modalità concorsuali e attraverso atti pubblici validati dal parere di regolarità tecnica, coerentemente con il criterio che ha appunto guidato tutta l’azione di questa amministrazione, improntato al massimo rigore, alla trasparenza, alla correttezza delle procedure e nel pieno rispetto delle diverse competenze della parte politica e di quella tecnica. Non soltanto sono dunque disponibile a collaborare con la magistratura, ma sono interessato e determinatissimo a chiarire, e a rendere pienamente comprensibili e chiari alla città, tutti gli aspetti, nessuno escluso, di questa vicenda».