Sull’indagine per la gara dell’Ato dei rifiuti Toscana sud e il relativo arresto del direttore generale dell’ente, «avevamo ragione noi, tutto scritto in una denuncia pubblica dei nostri gruppi locali datata 2014, e come sempre sono i cittadini ad aver pagato il prezzo più alto di un sistema di gestione fallimentare, pensato dalla Regione e a quanto pare terreno fertile per attività illecite». Lo affermano i consiglieri regionali M5s. «800mila cittadini tra Siena, Grosseto e Arezzo pagano una Tari tra le più alte d’Italia – aggiungono gli esponenti del M5s in una nota – benché la raccolta differenziata media sia al 33,56%, ovvero la metà dell’obiettivo al 2012. Ato Toscana sud era il primo ambito sperimentale del modello Pd di gestione dei rifiuti per macro Ato e questi sono i risultati. Il sistema che Rossi insiste per esportare negli altri due Ato, centro e costa, è inefficiente, inefficace e humus di illegalità diffuse. Si fermino».
I consiglieri pentastellati dicono «basta con i Comuni azionisti del gestore della raccolta, proprietari degli impianti di conferimento e soci del soggetto ‘terzo’ che dovrebbe vigilare: l’Ato. E’ un corto circuito inefficiente, al pari del socio privato, da sempre portatore in Toscana di aumenti del costo del servizio e conflitti di interesse pagati dai cittadini. Abbiamo pronta una nostra proposta sull’economia circolare – concludono – che, se accettata dal Consiglio regionale, renderebbe tutto questo solo un passato da dimenticare».